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Influenza sorvegliata speciale

29/10/2001

Anche quest’anno possiamo stare tranquilli, almeno secondo le previsioni degli esperti. Bando agli allarmismi inutili perché i virus dell’influenza saranno “vigilati speciali”. A montare una stretta sorveglianza sarà l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che fa parte della rete mondiale di 110 laboratori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), appositamente creata per controllare le modalità di diffusione dei virus influenzali nella popolazione. Il centro di sorveglianza virologica nazionale, che ha sede a Roma, fa capo per l’Europa a Londra, uno dei quattro centri mondiali di riferimento per il controllo costante dell’influenza (gli altri sono a Melbourne, Tokio, Atlanta). Preoccupazione moderata, perciò, per la piccola grande malattia più temuta della stagione invernale.

Virus influenzali e decorso della malattia sotto controllo
Il centro nazionale per la sorveglianza virologica dell’influenza, presso l’ISS è diretto dalla dottoressa Isabella Donatelli, che spiega a “Humanitas Salute” come funziona il sistema di rilevamento:
“Il centro di sorveglianza nazionale esiste da due anni; prima era su base regionale o interregionale, ma l’ISS si occupa dell’influenza già dagli anni ’50. Il nostro scopo è controllare come, dove e in che misura si diffonde l’infezione e se i tipi di virus da noi rilevati possano eventualmente essere diversi da quelli previsti. La nostra è una sorveglianza dell’andamento dell’influenza dal punto di vista clinico: teniamo conto del numero di casi registrati e del grado d’impatto della malattia sulla popolazione, con particolare attenzione alle fasce d’età più colpite”.

Una rete di angeli custodi, i “medici sentinella”
“Il monitoraggio dell’influenza è uno studio pilota – precisa la dottoressa Donatelli – finanziato dal Ministero della Sanità, che si avvale della collaborazione del Centro Interuniversitario per la Ricerca sull’Influenza, che fa capo alle università di Genova e Milano. Siamo costantemente in contatto con una rete di 600 fra medici generici e pediatri che partecipano attivamente alla sorveglianza dell’influenza comunicandoci tutti i dati di cui abbiamo bisogno per controllare l’andamento della malattia anche dal punto di vista statistico. Ogni medico o pediatra compila un modulo, fornito dall’ISS, per ogni caso che si è presentato alla sua osservazione clinica. In esso si deve specificare l’età, il sesso, se il paziente è stato vaccinato contro l’influenza, i sintomi della malattia, le sue osservazioni personali. Ciascun “medico sentinella”, poi, invia tutti i dati al referente regionale e questi li gira all’ISS a mezzo posta elettronica, on line, oppure tramite fax. Alcuni medici ci forniscono le loro osservazioni personali anche per quanto riguarda l’aspetto strettamente virologico della malattia. Tutte le informazioni pervenute al nostro centro vengono conglobate secondo un metodo di valutazione omogeneo e prestabilito, uguale in tutto il mondo. I dati generali sull’andamento dell’influenza nel nostro Paese, aggiornati ogni settimana, sono poi inseriti sul sito internet dell’ISS”.

Previsioni sull’andamento dell’influenza 2001-2002
“Alla fine della scorsa stagione l’incidenza totale della malattia è stata del 55 per 1000. In termini più concreti, tre milioni d’italiani sono stati colpiti dall’influenza. Un dato nettamente inferiore ai cinque milioni stimati nella stagione precedenti. Anche per l’inverno 2001-2002 prevediamo un dato di circa tre milioni di persone colpite senza dover fronteggiare situazioni di particolare gravità. Il picco massimo della malattia dovrebbe avvenire tra l’immediato periodo post-natalizio e i mesi di gennaio e febbraio 2002. Il periodo ideale per vaccinarsi è dal 15 ottobre al 15 novembre. Nell’adulto basta una sola dose del vaccino, sotto forma d’iniezione intramuscolare praticata sul muscolo deltoideo; per i bambini minori di 12 anni è utile una seconda puntura di richiamo”.
L’anno scorso il vaccino fu iniettato al 50% della popolazione a rischio, quest’anno il proposito del Ministero della Salute è di raggiungere almeno l’80%.

Il vaccino trivalente per prevenire l’infezione
“Quest’anno sono a disposizione, in commercio, vaccini di due tipi entrambi a base di virus uccisi: il primo è più potente perché “adiuvato”: oltre alla componente di virus, infatti, c’è un’emulsione a base di squalene (idrocarburo sintetizzato dall’organismo) che potenzia la risposta antivirale, particolarmente indicata nei soggetti anziani e in quelli più a rischio. Il secondo tipo di vaccino è semplice, senza “adiuvanti”. Una curiosità da non trascurare: forse non tutti sanno che i virus influenzali di tipo A infettano anche alcuni animali (equini, suini, polli, tacchini) e possono trasmettersi all’uomo, attraverso le vie respiratorie di chi sta loro a contatto per motivi professionali: allevatori o veterinari”.

Un’epidemia influenzale senza sintomi particolari.
“Sarà un’epidemia, anzi una pandemia, per l’elevato numero di oggetti coinvolti e per l’elevato costo sociale che comporta. Ma non sarà un’influenza aggressiva, con casi clinici gravi o particolari, fatta eccezione ovviamente per i soggetti più a rischio. Ci aspettiamo i sintomi di una tipica malattia respiratoria: colpirà soprattutto naso, gola e in parte i bronchi; nelle forme più complicate anche i polmoni. Non mancherà la tosse con un brusco aumento della temperatura che, dopo qualche giorno, sparirà. Se ci sarà febbricola o altri sintomi intestinali, non date la colpa al virus dell’influenza, ma ad altri microrganismi, batteri compresi”.

A cura di Umberto Gambino

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