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Stagioni

Primavera, perché siamo così stanchi?

02/04/2002

Non è sempre facile adeguarsi al cambio di stagione. E con i continui cambiamenti climatici l’organismo è messo a dura prova.

All’arrivo della primavera l’organismo fatica ad adattarsi ai nuovi ritmi stagionali. Spesso alla sonnolenza e alla perdita di appetito, sintomi della cosiddetta “sindrome da stanchezza primaverile“, si aggiungono i malesseri causati dai continui sbalzi di temperatura. La parola al dott. Maurizio Tommasini responsabile di Medicina Generale ed Epatologia di Humanitas.

Le cause
“Nella maggior parte dei casi questo fenomeno è dovuto alle mutazioni climatiche che influiscono sull’organismo e tendono a risolversi spontaneamente”, spiega il dottor Maurizio Tommasini. E’ anche vero, però, che alcuni soggetti risentono più di altri di questi disturbi, che spesso finiscono per interferire con le abitudini di vita e con il normale svolgimento delle attività quotidiane”.

Chi colpisce di più
“Il cambiamento stagionale – spiega Tommasini – può accentuare la tensione nervosa e allo stesso tempo influire negativamente o positivamente sull’umore, sul sonno e sull’appetito di chi si trova già in una condizione di stress a causa di problemi personali o impegni professionali.
Inoltre, per chi soffre abitualmente di insonnia, il passaggio dall’ora solare a quella legale può essere un ulteriore elemento di disturbo che lascia, durante il giorno, una sensazione di insufficiente riposo accompagnata da stanchezza e debolezza.
Altri fattori possono determinare questa sensazione di stanchezza. Spesso, chi è soggetto ad allergie tipicamente primaverili (come il raffreddore da fieno) è più debilitato dal punto di vista fisico e quindi tende a risentire più facilmente del senso di stanchezza.
Anche una dieta poco equilibrata può accusare carenze nutrizionali (le più comuni sono quelle relative a vitamine e sali minerali) che incidono sul benessere fisico e predispongono maggiormente al ‘mal di stagione’”.

Un aiuto
“Pur non esistendo farmaci specifici per combattere la stanchezza, in questo periodo dell’anno è molto diffusa la tendenza a ricorrere ad una “cura ricostituente”. Per questo motivo si ricorre all’uso di integratori, come i prodotti a base di aminoacidi (arginina, acido aspartico, glutamina) con l’aggiunta, in certi casi, di un complesso vitaminico e minerale e di altre sostanze come creatina, carnitina, glutatione. Inoltre, la mancanza di uno o più nutrienti essenziali può essere compensata con l’apporto di integratori vitaminici e minerali. In commercio se ne trovano di varie marche, solitamente suddivisi in due grandi categorie: ‘supplementi a base di una o due sostanze’ e ‘preparati multivitaminici e multiminerali,’, cioè contenenti un numero variabile di vitamine, sali minerali e oligoelementi. Esistono anche altri integratori polivalenti. Questi prodotti, cosiddetti naturali, la cui presunta efficacia nasce dalla tradizione popolare, spesso sono usati nelle cure stagionali e vengono realizzati con sostanze diverse come ginseng, eleuterococco, guaranà, pappa reale, polline d’api, propoli, miele, lecitina di soia, olio di germe di grano”.

Un consiglio
Ogni volta che si parla di prodotti naturali è importante trasmettere il messaggio alle persone di evitare il ‘fai da te’. “E’ bene ricordare – conclude il dott. Tommasini – che anche queste sostanze possono causare effetti indesiderati, pertanto è meglio non abusarne e confrontarsi con il proprio medico curante”.

A cura di Claudio Buono

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