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Asma da temporale, poco conosciuta ma in aumento

11/11/2013

 

Il Congresso Nazionale dell’Associazione Allergologi Immunologi Territoriali ed Ospedalieri (Aaito) tenutosi dal 24 al 26 ottobre ad Ancona è stato l’occasione per fare il punto su diverse condizioni allergologiche e anche per affrontare il tema dell’asma da temporale, un fenomeno poco noto ma i cui casi sono in crescita. Di cosa si tratta? Ne parliamo con la dottoressa Francesca Puggioni, specialista dell’Unità Operativa di Pneumologia e Medicina Generale in Humanitas.

 

Che cos’è l’asma da temporale?

«L’asma bronchiale è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree che viene influenzata nell’andamento e nell’intensità dei sintomi da vari fattori ambientali. Tra questi un importante fattore scatenante è rappresentato sicuramente dalle condizioni meteorologiche. Per fare un esempio pratico, i pazienti asmatici che sono esposti a basse temperature, come avviene nei mesi invernali, reagiscono all’inalazione dell’aria fredda con un aumento dell’infiammazione delle vie aeree che reagiscono “chiudendosi” per difesa e inducendo quindi un “broncospasmo”. Nel caso di temporali i meccanismi che inducono le riacutizzazioni dell’asma sono due: uno diretto per effetto dell’abbassamento delle temperature, l’altro indiretto che dipende dalla diversa concentrazione degli allergeni. In genere la pioggia riduce la concentrazione di pollini, ma se è troppo intensa può frammentarli e renderli così più facilmente diffusi e respirabili. Abbiamo in questo caso quella rara ma grave situazione che è l’asma da temporale: si è infatti riscontrato un aumento dei ricoveri da asma, anche grave, fra soggetti affetti asma e/o rinite allergica nelle ore successive a un temporale».

 Quando si verifica?

«L’asma da temporale ha un effetto più o meno intenso a seconda della stagione in cui i temporali si verificano. Ogni allergene ha il suo picco di concentrazione a seconda della stagione dell’anno: se il temporale si verifica quando la concentrazione allergenica è al suo massimo gli effetti possono essere davvero negativi. È importante specificare inoltre che non si parla solo di pollini (ad esempio Graminacee, Ambrosia, Betulla, etc.) ma anche di spore di muffa (ad esempio Alternaria) che risentono in maniera particolare dei cambiamenti di temperatura e umidità».

Come si interviene?

«Si interviene innanzitutto con la prevenzione e poi con la diagnosi e la cura dei sintomi. Per i pazienti che soffrono di asma bronchiale allergica e hanno già ricevuto una diagnosi e la prescrizione di farmaci da parte dello specialista, il consiglio è quello di tenersi sempre aggiornati sulla concentrazione allergenica (esistono vari siti di informazione per i pazienti), di evitare di uscire, se possibile, durante o subito dopo i temporali, di proteggere le vie aeree basse e alte con sciarpe e/o foulard, di utilizzare con regolarità la terapia prescritta e avere sempre a portata di mano i broncodilatatori (ad es. salbutamolo) che hanno la capacità di agire nel giro di pochi minuti per risolvere la crisi bronco spastica acuta».

Che cosa fare in caso di attacco d’asma da temporale?

«Ovviamente è consigliabile recarsi al più vicino Pronto Soccorso per ricevere le cure più adeguate nell’immediato. Subito dopo un attacco asmatico acuto è fondamentale comunque effettuare una visita medica di controllo presso il proprio Medico Curante o presso lo Specialista di riferimento. Per i pazienti che vengono colpiti per la prima volta da un attacco di affanno respiratorio acuto o di congestione improvvisa delle alte vie aeree durante o subito dopo un temporale il consiglio è quello di effettuare prima possibile una visita specialistica per avere la giusta diagnosi e quindi la cura più appropriata. 

 

A cura di Valeria Leone

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