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Sole e mare, sulla sabbia i bambini imparano a camminare

01/07/2016

Insegniamo ai bambini a prendere il sole in modo corretto. Se impareranno da piccoli è probabile che continueranno a seguire i consigli dei genitori. Prima che sia troppo tardi e che, crescendo, diventi più difficile seguirli, insegniamo loro ad andare in spiaggia ben equipaggiati. E poi ricordiamo di far camminare i bambini sulla sabbia: impareranno a mantenere l’equilibrio e a usare i muscoli di gambe e piedi.

Una tintarella sana è una polizza sulla salute. L’esposizione ai raggi ultravioletti del sole (per non parlare delle radiazioni di lampade, lettini e docce solari) è infatti un noto fattore di rischio per l’insorgenza dei tumori della pelle. Pelle che nei lattanti e nei bambini piccoli è estremamente sensibile. Pertanto fino ai 6 mesi di vita non devono essere mai esposti al sole diretto: anche sotto l’ombrellone non si è protetti al meglio dai raggi solari e dal caldo. E prima di arrivare al mare, se in spiaggia si va in automobile, è bene ricordarsi di usare le tendine parasole per proteggere i bimbi dai raggi solari sui finestrini laterali.

(Per approfondire leggi qui: Prendere il sole “a singhiozzo” fa bene? Il vero e il falso della tintarella)

«A partire dagli 8 mesi si può esporre il piccolo al sole ma sempre ben protetto; prima, solo alla luce del sole in modo indiretto. Va portato all’aperto anche per favorire la sintesi della vitamina D, utile per il metabolismo del calcio», ricorda la dottoressa Paola Marangione, primario di Neonatologia e Patologia Neonatale dell’ospedale Humanitas San Pio X.

Come proteggere un bambino in spiaggia dai raggi del sole?

«Il consiglio che vale per tutti di non andare al mare nelle ore più calde della giornata per il bambino vale a maggior ragione. Bene portarlo in spiaggia fino alle 10 e poi dopo le 17. Al mare dev’essere protetto con crema solare ad alta protezione e specifica per l’età pediatrica e poi coperto con vestiti leggeri e traspiranti, di cotone e non di fibre sintetiche».

Importante anche la protezione del viso: «La pelle del viso dei più piccoli è particolarmente fotosensibile. Per evitare il rischio di dermatiti e congiuntiviti va protetto con cappelli a larga tesa e occhiali da sole».

E sulla spiaggia il bebè ha un amico prezioso: la sabbia

«Talvolta ha paura della sabbia ma è bene incoraggiarlo a camminarci sopra, questo perché il movimento sulla sabbia aiuta a esercitare i muscoli delle gambe e dei piedi, è una ginnastica per le piante dei piedi. E poi comincia a imparare a stare in equilibrio cercando di non cadere su superfici non piane».

(Per approfondire leggi qui: Piedi piatti: no a plantari, meglio scalzi su erba e sabbia)

I genitori potrebbero incontrare invece meno difficoltà a far entrare i bambini in acqua, questo perché «l’acqua è stato il loro habitat naturale, quindi la riconoscono, non avranno molta paura ad avvicinarsi. Bisogna solo aiutare il bimbo a familiarizzare con l’acqua, prestando attenzione ai processi digestivi (la famosa regola del bagno in acqua almeno due ore dopo la digestione)», conclude la dottoressa.

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