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Allergici ai pollini, attenzione alle verdure crude

19/08/2015

Chi è allergico ai pollini deve stare attento anche a frutta e verdura crude. Le reazioni scatenate dagli allergeni contenute in alcuni cibi potrebbero essere simili a quelle provocate dai pollini in primavera. Il consiglio arriva dall’Ospedale di Como che ha ideato una campagna d’informazione sulla scia di quella promossa dall’Accademia europea di Allergologia e Immunologia clinica.

Dopo aver mangiato frutta e verdura crude, quali sintomi può manifestare una persona allergica ai pollini?

«Prurito e gonfiore alla labbra, al palato, alla lingua, difficoltà alla deglutizione, vomito, diarrea, ma anche sintomi respiratori o sistemici fino allo shock anafilattico», risponde la dottoressa Francesca Puggioni, specialista in Malattie dell’apparato respiratorio dell’ospedale Humanitas.

Perché c’è questa relazione tra allergie ai pollini e allergie alimentari a frutta e verdura crude?

«Un particolare tipo di allergia alimentare più frequente negli adulti è la cosiddetta Sindrome orale avversa. Questa reazione – spiega l’esperta – si presenta in circa il 20% dei pazienti allergici ai pollini dopo l’ingestione di frutta e/o verdura cruda. Queste reazioni, dette “crociate”, sono causate dalla presenza di una proteina comune sia al polline che all’alimento vegetale».

C’è qualche frutto o ortaggio a cui prestare maggiore attenzione?

«Le principali cross-reattività documentate tra pollini e frutta e/o verdura sono tra betulla, nocciolo, ontano e mela, pera, prugna, albicocca, ciliegia, kiwi, sedano, carota, finocchio, fragola, noce, nocciola, arachide e mandorla; tra graminacee e pomodoro, pesca, arachide, mandorla, ciliegia, albicocca, melone, anguria, kiwi e agrumi; tra composite e camomilla, sedano, finocchio, carota, prezzemolo, pepe verde, olio di girasole, lattuga, tarassaco, cicoria, banana, castagna e miele; infine tra parietaria e basilico, ortica, ciliegia, pisello e melone».

In caso di reazione allergica cosa fare?

«Esistono vari farmaci che combattono i sintomi dell’allergia andando a bloccare o, perlomeno, a ridurre la produzione dei mediatori dell’infiammazione allergica, tra cui gli antistaminici e il cortisone, oppure a contrastare l’effetto di questa infiammazione. Questi farmaci si trovano in varie formulazioni (gocce, pastiglie, spray nasali e/o bronchiali, colliri, etc.) e permettono un quasi completo controllo dei sintomi. Tuttavia – conclude la dottoressa Puggioni – questi farmaci possono avere effetti collaterali e controindicazioni anche gravi e pertanto, anche se alcuni sono venduti come prodotto da banco in farmacia, devono essere assunti dopo prescrizione medica e sotto controllo medico».

 

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