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Benessere

Donne, meno rischi per il cuore con l’attività fisica

20/02/2015

 

Donne, muovetevi. Il consiglio arriva dai ricercatori della storica e autorevole Università di Oxford: l’attività fisica abituale tre volte la settimana fa bene perché riduce il rischio di infarto, ictus, trombosi venosa ed embolia polmonare del 20% rispetto all’essere sedentari. Secondo i risultati dello studio pubblicato su Circulation, la rivista di American Heart Association, il rischio non si riduce ulteriormente invece se si aumenta ulteriormente l’attività.

Secondo gli autori, nella definizione di “attività fisica” rientrano tutte quelle attività che fanno sudare e aumentare il battito cardiaco, incluso fare i mestieri di casa, camminare, fare giardinaggio o pedalare. La ricerca ha coinvolto oltre un milione di donne inglesi che avevano partecipato al programma Million Women Study tra il 1996 e il 2001, di età media pari a 55 anni e senza precedenti malattie cardiovascolari. Il confronto fra i dati emersi dai questionari con i dati relativi ai ricoveri presso le strutture sanitarie, ha evidenziato che nei nove anni successivi 49mila donne sono state colpite da infarto del miocardio, 18mila da ictus cerebrale e 14.550 da trombosi venosa profonda, con un’incidenza decisamente minore rispetto a quanto atteso (su 100mila donne fra i 55 e gli 80 anni ogni anno 610 sono colpite da qualche forma di malattia coronarica, 252 da ictus cerebrale e 173 da tromboembolismo).

Lo studio conclude quindi che esiste una relazione positiva fra l’esercizio fisico abituale e moderato con la probabilità di andare incontro a malattie causate da trombosi delle arterie o delle vene (infarto, ictus o trombembolia venosa). Non è invece stato rilevato un vantaggio per chi fa attività fisica intensa e per più di tre giorni la settimana, anzi, sembra che il rischio addirittura possa aumentare. Insomma – sembrano suggerire gli autori dello studio – lavori anche semplici e sottovalutati come quelli domestici salvano il cuore delle donne.

I professionisti di Humanitas sottolineano le novità di questa pubblicazione in cui vengono finalmente considerate nel loro insieme le malattie causate dalla formazione di trombi nelle arterie o nelle vene. La buona notizia di questo studio è che anche attività semplici, purché intense ed eseguite almeno tre volte la settimana, proteggono cuore, cervello, vene arterie e polmoni dalla trombosi e dalla embolia, con un vantaggio per le donne magre e svantaggio per le fumatrici.

Ma con quali meccanismi l’attività fisica riduce la probabilità di malattie cardio e cerebrovascolari? Abbassa la pressione del sangue, migliora l’azione dell’insulina sul trasporto degli zuccheri, abbassa il colesterolo, aumenta il livello del colesterolo buono LDL, riduce l’infiammazione di arterie e vene, abbassa il livello del fibrinogeno, una proteina che accende il meccanismo della coagulazione del sangue, e migliora il tono dei muscoli che facilitano il ritorno del sangue al cuore attraverso le vene.

 

 

 

 

 

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