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Ortopedia

Cuffia dei rotatori, l’irrigazione ecoguidata per contrastare il dolore

19/03/2018

Si chiama irrigazione eco-guidata ed è una procedura di radiologia interventistica cui si ricorre in presenza di tendinopatia calcifica della cuffia dei rotatori, una patologia che causa un dolore debilitante alla spalla.

Con il contributo del dottor Ezio Lanza, radiologo interventista in Humanitas, capiamo meglio le caratteristiche di questa patologia e quali sono i benefici dell’intervento.

“La tendinopatia calcifica della cuffia dei rotatori si caratterizza per la formazione di calcificazioni sui tendini dei muscoli che si inseriscono sulla testa dell’omero e che fanno parte dell’articolazione della spalla. La loro presenza porta a un dolore intenso alla spalla, che tende ad aumentare nelle ore notturne e che può protrarsi anche per diversi mesi. In alcuni casi, la calcificazione va incontro a rottura spontanea e viene riassorbita, ma in altri casi il disturbo può diventare cronico con importanti ripercussioni sulla vita quotidiana”, ha spiegato il dottor Lanza.

 

Chi colpisce?

Le cause della tendinopatia calcifica della cuffia dei rotatori non sono ancora del tutto chiarite, ci sono diverse teorie ma nessuna di queste è accettata come unica.

Il disturbo colpisce in particolare le donne tra i 40 e i 50 anni.

 

La diagnosi

“In genere la diagnosi viene effettuata dopo l’accesso in pronto soccorso: l’entità del dolore infatti e il suo protrarsi, portano il paziente a chiedere aiuto.

L’esecuzione di una radiografia metterà in luce la calcificazione dei tessuti molli e al paziente verrà così suggerito di sottoporsi a ecografia, al fine di definire il trattamento più appropriato.

 

L’intervento in radiologia interventistica

Grazie alla radiologia interventistica è possibile trattare in maniera efficace la calcificazione, mediante un’irrigazione eco-guidata.

“L’intervento si esegue in regime ambulatoriale e prevede il posizionamento di due aghi, con precisione millimetrica, all’interno della calcificazione. La procedura è eco-guidata e dunque lo specialista osserva l’avanzamento degli aghi sullo schermo dell’ecografo. Si ottiene così un circuito di irrigazione: dal primo ago si inietta la soluzione fisiologica (acqua) che penetra nella calcificazione e la scioglie. I detriti sono poi espulsi dal tendine attraversando il secondo ago.

L’irrigazione agisce pulendo il tendine e ne favorisce un lieve sanguinamento; i fattori di crescita del sangue favoriscono e aiutano la riparazione tendinea che avviene in circa un mese. Come dimostrato da un nostro studio (Lanza et al. Eur Radiol 2015 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25583182) l’80% dei pazienti trattati con questa tecnica presenta un miglioramento. L’intervento è preciso e indolore, si esegue con il paziente in anestesia locale utilizzando la guida ecografica e dura circa mezz’ora. È però fondamentale che sia condotto da un radiologo interventista esperto.

Dopo il trattamento ecoguidato eventuali fastidi residui possono essere trattati con onde d’urto, che invece non andrebbero eseguite prima della irrigazione perché potrebero inficiarne il risultato.

L’irrigazione spesso evita di sottoporsi ad artroscopia, un intervento chirurgico riservato a casi particolarmente severi che richiede anche un tempo più lungo di riabilitazione.

In seguito ad irrigazione eco-guidata invece, il paziente può tornare a casa in autonomia e riesce anche a guidare”, ha concluso il dottor Lanza.

 

 

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