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Endometriosi: che cos’è e perché ostacola la fertilità

09/07/2016

L’endometriosi, una delle patologie tipiche dell’età fertile della donna. Affligge il 70-80% della popolazione femminile con problemi di fertilità (quasi 8 casi su 10) e, più in generale il 20% delle donne, ovvero 1 donna su 5. E’ caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale all’esterno della cavità uterina.

Non si conosce ancora con precisione la causa dell’endometriosi ma ogni mese, sotto l’influsso degli ormoni femminili, si assiste a una sua progressione con infiammazione e danno alle zone colpite determinando la formazione di noduli e cisti che, in alcune sedi come le ovaie, possono raggiungere anche grosse dimensioni.

L’endometriosi può interessare diversi organi

«Le sedi interessate da questa patologia possono essere differenti: ovaio, salpingi, peritoneo, intestino, vescica – spiega Annamaria Baggiani, responsabile del Servizio di Infertilità Femminile e Procreazione Medicalmente Assistita di Humanitas Fertility Center –. I sintomi sono differenti a seconda della sede della lesione e a seconda della gravità, ma alcuni sono fortemente caratteristici della patologia e la rappresentano nella maggior parte dei casi: dismenorrea, ovvero mestruazione dolorosa, dolore pelvico cronico e dolore profondo durante i rapporti sessuali».

(Per approfondire leggi qui: Dolori mestruali, e se fosse endometriosi?)

Il sintomo cardine è dunque il dolore in diverse forme e gravità, ma nei casi più lievi l’endometriosi può anche essere asintomatica – spesso viene riscontrata occasionalmente in corso di interventi chirurgici a scopo diagnostico – o manifestarsi con segni meno tipici quali sanguinamenti a livello vescicale o rettale accompagnati a volte da disturbi della minzione o della defecazione. «Questi sintomi si manifestano abitualmente in concomitanza con i giorni del ciclo, ma vanno ben interpretati mediante diagnosi accurata e specifiche indagini strumentali perché potrebbero avere alla loro origine motivazioni anche molto diverse dall’endometriosi», precisa l’esperta.

L’endometriosi può ostacolare il concepimento

La presenza di endometriosi, oltre che comportare la convivenza con un dolore che può arrivare a essere invalidante, può provocare, soprattutto nei casi più gravi, diversi ostacoli al concepimento: «In relazione alla sede in cui si sviluppa il tessuto endometriale ectopico, alla gravità e all’estensione della malattia, le cause dell’infertilità possono essere varie e quindi devono essere trattate in maniera diversa da caso a caso – spiega la dottoressa Baggiani. In particolare l’endometriosi grave provoca la formazione di tenaci aderenze tra i vari organi pelvici fino a infiltrare i tessuti di strutture circostanti con sovvertimento dell’anatomia normale e danno o occlusione tubarica: in tal caso è comprensibile come il concepimento possa essere ostacolato».

«Inoltre l’endometriosi che si sviluppa a livello ovarico provoca frequentemente la formazione di cisti che riducono la quantità di tessuto ovarico funzionante con conseguente diminuzione del potenziale fertile. Allo stesso modo anche alla necessità di effettuare interventi chirurgici demolitivi al fine di ridurre i sintomi consegue una diminuzione della riserva ovarica. Infine è oggetto di studio l’ipotesi che nelle donne con endometriosi siano presenti dei fattori che possono determinare una diminuzione della qualità dell’ovocita, comportando così una ridotta fertilità».

(Per approfondire leggi qui: Fertilità: da cosa è influenzata?)

Con una diagnosi di endometriosi, cosa fare se si vuole cercare di avere una gravidanza?

«Una volta accertata la diagnosi è opportuno recarsi in centri dedicati per l’infertilità e per l’endometriosi – conclude la dottoressa Baggiani – dove vari specialisti in team che seguono precisi protocolli sono in grado di valutare da caso a caso il tipo di percorso terapeutico da seguire».

(Per approfondire leggi qui: L’infertilità e la coppia: come affrontarla?)

 

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