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Benessere

Saldi, shopping senza stress?

09/07/2014

Outlet, grandi magazzini, boutique di lusso. Quando scocca l’ora estiva dei saldi la scena è sempre la stessa.

«E se non trovo la misura del mio capo preferito?». «E se davanti all’ingresso del negozio non riesco a entrare a causa della troppa confusione?». «E se nei camerini c’è una fila interminabile e non faccio in tempo ad acquistare tutto?».

Vivono così, i cacciatori compulsivi di affari, durante il periodo degli sconti. E se aggiungiamo il caldo, la coda alle casse e i chilometri percorsi da una vetrina a un’altra, è facile mettersi nei panni di chi, durante questi giorni, soffre di shopping compulsivo e vive con stress e ansia ogni acquisto.

 

Abbiamo chiesto alla psicologa di Humanitas Emanuela Mencaglia alcuni consigli per affrontare lo shopping serenamente.

Innanzitutto è bene distinguere:

  • Shopping compulsivo: sintomo di un disturbo psicopatologico che si manifesta nella difficoltà di controllo della condotta. Si presenta nella stessa modalità del gioco compulsivo.
  • “Febbre” da saldo: comportamento stimolato da un evento occasionale che appunto si verifica due volte all’anno e che quindi di per sè non è necessariamente negativo. La stessa situazione si potrebbe verificare quando si va allo stadio per la prima volta: si entra da non tifosi e si finisce per diventarlo in quanto coinvolti dall’atmosfera.

Come evitare lo stress?

«Durante questo periodo evitare lo stress significherebbe evitare di andare per i saldi, viste le code alle casse e il caos all’interno dei negozi, se consideriamo questo la causa . Ma se proprio non se ne può fare a meno il consiglio è fare una lista delle cose di cui si ha bisogno e dei negozi dove acquistarle in modo da evitare lunghe ed estenuanti peregrinazioni da una parte all’altra alla ricerca di qualcosa che forse non esiste».

Quali i rischi per chi è affetto dalla “febbre”?

«Stress a parte, quello che accade spesso è che gli acquirenti comprino più di quello di cui hanno veramente bisogno pensando di avere risparmiato. In realtà dimenticano che il modo migliore per risparmiare è uscire dal negozio senza aver fatto acquisti. Bisogna imparare a farlo».

Da un punto di vista psicologico, che cosa accade nella mente di chi riesce ad acquistare il capo dei desideri?

«Ciò che genera maggiormente senso di appagamento è il riuscire a comprare quell’oggetto individuato mesi prima e non acquistato perché troppo caro, a un prezzo nettamente inferiore. L’affare rende esclusivo l’acquisto. Sembra che questa sensazione di appagamento sia giustificata dall’attivazione di alcune aree cerebrali quando si osserva un oggetto desiderato, come sottolineato dai ricercatori dell’Università di Stanford grazie ad uno studio in cui sottoponevano dei soggetti a risonanza Magnetica funzionale. L’esperimento condotto ha dimostrato come bastava guardare l’oggetto dei desideri per assistere all’attivazione delle aree atte alla produzione di dopamina, neurotrasmettitore del benessere e della soddisfazione».

Che differenza c’è fra uomini e donne nello shopping?

«Per sfatare il mito delle donne che si fanno influenzare dalle scritte in vetrina, dove la parola SALDI viene sbandierata in rosso, cito uno studio dell’Università della Pennsylvania in cui si evidenzia come in realtà siano più gli uomini che le donne a rimanere attratti dal colore rosso delle scritte in vetrina. I ricercatori, infatti, hanno evidenziato come gli uomini venivano attratti dalle scritte in campo rosso, mentre le donne erano più caute, pensando che tanta evidenza potesse portare con sé una ‘fregatura’». 

È consigliabile fare shopping da soli o in compagnia?

«Dipende dall’amica o dall’amico con cui si sceglie di andare. Se si vuole affrontare serenamente il momento degli acquisti è bene evitare di andare con chi non ha le nostre esigenze di ‘esplorazione’: evitare ad esempio di uscire con chi non può fare a meno  di tornare a casa senza prima aver visto tutti i negozi a tappeto, se siamo il tipo che va a colpo sicuro nell’acquisto. Fare l’inventario generale di tutto ciò che viene messo in saldo in città potrebbe non servire a nulla se non a tornare a casa distrutti e senza energie. C’è poi chi è geloso dei propri acquisti e non può pensare che qualcun altro possa acquistare il suo stesso capo o oggetto. Se invece si sceglie una persona con cui condividere un momento di svago allora nessun problema».  

 

 

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