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Benessere

Gravidanza, dieta sana e attività fisica per controllare l’aumento di peso

04/05/2016

L’aumento di peso in gravidanza è uno degli aspetti che interessano di più le donne in dolce attesa. Tutte si aspettano che l’ago della bilancia si sposti verso destra, ma di quanto?

«Che il peso corporeo cambi in gravidanza è assolutamente fisiologico. La donna va incontro a delle variazioni fisiche naturali: aumenta la massa di sangue e bisogna calcolare il peso in più del feto, della placenta e del liquido amniotico. Anche i tessuti cambiano con una maggior ritenzione di liquidi e un maggior accumulo di grassi», dice la dottoressa Annamaria Baggiani, responsabile del Servizio di Infertilità Femminile e Procreazione Medicalmente Assistita di Humanitas Fertility Center.

(Per approfondire leggi qui: Gravidanza, dieta vegetariana? Sì, ma senza esagerare)

«L’aumento di peso in gravidanza dipende però dal peso della donna prima del concepimento. Pertanto – aggiunge l’esperta – solo particolari situazioni di partenza devono richiedere un monitoraggio più attento del peso corporeo durante la gestazione».

Come si può tenere sotto controllo il peso in questi nove mesi?

«I consigli validi sono quelli di non cedere alla sedentarietà, e di fare un po’ di esercizio fisico e di seguire un’alimentazione varia ed equilibrata, ricca di frutta e verdura, completa nei suoi nutrimenti essenziali, senza dimenticare il ruolo dell’idratazione», indica la dottoressa Baggiani.

A partire dal secondo trimestre il peso sale di circa 1/2 kg a settimana. In gravidanza una donna può acquistare mediamente 10-12 chilogrammi. Da scongiurare l’aumento eccessivo di peso che può dare fastidi come vene varicose o mal di schiena e rendere più difficoltoso il travaglio.

(Per approfondire leggi qui: Gravidanza, qual è la migliore alimentazione nei nove mesi d’attesa?)

Diverse ricerche hanno correlato l’aumento di peso e lo stile di vita che la mamma segue in gravidanza con il rischio obesità infantile. Uno studio pubblicato sulla rivista Bmc Pregnancy and Childbirth ha associato ad esempio la quantità di peso presa dalla mamma in gravidanza, il livello di attività fisica e l’eventuale abitudine al fumo, allo sviluppo dell’obesità infantile nei bambini. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Southampton, in un lavoro pubblicato su Diabetes, ha invece scoperto che la dieta della mamma in gravidanza può influenzare il rischio di obesità nel bambino anche a distanza di anni.

 

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