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Depressione post parto e “baby blues”, il lato oscuro della maternità

02/03/2016

Depressione post parto e “baby blues”. Si è da poco diventate mamme ma l’umore è giù. Non tutte le maternità sono caratterizzate dalla gioia: in alcuni casi la donna può vivere una condizione di malessere psichico generale, una sorta di indistinta malinconia. È la depressione post parto, una forma di depressione che sorge dopo aver partorito e che si distingue dal “baby blues”, o “maternity blues”, per la natura dei sintomi e l’evoluzione del disturbo.

Quali sono le caratteristiche della depressione post parto? «La depressione post parto può sorgere tra la sesta e la dodicesima settimana dopo la nascita del bambino e può durare da alcuni mesi a due anni, nelle forme più gravi», spiega la dottoressa Annamaria Baggiani, responsabile del Servizio di Infertilità Femminile e Procreazione Medicalmente Assistita di Humanitas Fertility Center.

Quali sono i sintomi della depressione post parto?

«La neo-mamma vive una condizione di tristezza, abbattimento e malinconia, ha difficoltà a dormire e a concentrarsi, è inappetente e si sente incapace di fronte alle sfide della maternità, non all’altezza del ruolo di mamma. Con la depressione post parto inoltre – prosegue la specialista – la mamma non riesce a relazionarsi con il figlio, non è capace di instaurare un rapporto di scambio emotivo con il neonato».

(Per approfondire leggi qui: Depressione, combatterla con lo sport)

Quando si manifestano questi sintomi si può diagnosticare correttamente la depressione post parto. Esistono inoltre degli strumenti di screening per individuare le donne più a rischio. Il più usato è l’Edinburgh Postnatal Depression Scale, un questionario di 10 domande che rileva lo stato della donna nella settimana precedente la sua compilazione. Non fa previsioni sulla possibilità futura di sviluppare il disturbo ma è un buon indicatore di rischio.

La depressione post parto colpisce intorno al 10% delle donne. Quali sono le sue cause? «Le ragioni esatte per cui alcune madri sviluppano la depressione post-partum e altre no non sono ancora chiare;  si pensa che un certo numero di cause e fattori di rischio correlati contribuiscano al problema: le variazioni nella produzione di ormoni dalla gravidanza al parto, fattori genetici e ambientali come il tipo di rapporto con il partner e le relazioni sociali e familiari, lo stress di prendersi cura del un neonato possono essere fattori scatenanti. Inoltre aver sofferto di ansia, aver vissuto un forte stress durante la gravidanza o aver portato a termine una gravidanza complicata possono essere fattori di rischio».

(Per approfondire leggi qui: Forma post gravidanza? Serve un anno)

Cos’è invece il “baby blues”?

«Il “baby blues” è un disturbo diverso nei sintomi e nella durata. E’ un problema di natura transitoria, si verifica immediatamente nella 1° settimana dopo il parto e si protrae mediamente per circa 10-15 giorni. Si caratterizza con crisi di pianto, malinconia, irritabilità e inquietudine, perdita di concentrazione. A causare il “baby blues” – conclude la specialista – è il significativo cambiamento ormonale accompagnato alla stanchezza psicofisica provata durante il travaglio e il parto».

 

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