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Benessere

Più arte per il 2016: un buon proposito salutare per l’anno nuovo

06/01/2016

Per l’anno nuovo regaliamoci più arte e la salute ci ringrazierà. Può suonare come un concetto astratto ma sembrerebbe così: le cose belle come l’arte e la musica sono anche “buone”, ovvero fanno bene alla salute. Così i professionisti di Humanitas ricordano cosa voglia dire “stare bene”.

Star bene vuol dire tante cose: da un punto di vista fisico coincide naturalmente con l’assenza di malattie, ma anche con la capacità di tener sotto controllo i fattori di rischio di eventuali malattie. Ma lo star bene riguarda anche gli stili di vita e l’ambiente, cosa si fa o non si abitualmente, e tra questi fattori – ha sottolineato la professoressa – entra in gioco anche l’arte. L’arte, la musica, il cinema possono far star bene perché modulano i nostri stati d’animo, e ci sono spiegazioni scientifiche che lo sostengono. Basti pensare alla musica e ai suoi diversi ritmi, alcuni più eccitanti e coinvolgenti, altri più rilassanti, che attivano diverse aree del cervello.

Arte, musica e cinema: non solo divertimento

Dovremmo tutti cercare di fare delle cose che ci facciano star bene. I medici lo sanno e infatti “lottano” con i loro pazienti per far fare attività fisica o per cucinare dei piatti più salutari, ad esempio. Molte persone si nascondono dietro la frase “non ho tempo”, “devo fare altro”, ma se capiscono che questi momenti di relax non sono solo pura evasione ma hanno un effetto benefico sulla salute psicofisica, allora sarebbe tutto più facile.

(Per approfondire leggi qui: L’arte fa bene alla salute)

Qualche conferma dalla scienza? Una ricerca pubblicata pochi anni fa sulla rivista Journal of Epidemiology and Community Health ha analizzato gli effetti della partecipazione a eventi e attività culturali. I ricercatori della Norwegian University of Science and Technology di Trondheim (Norvegia) hanno visto che gli uomini stanno meglio grazie alla contemplazione di un’opera d’arte mentre le donne traggono beneficio diventando più creative. Questi risultati, dicono i ricercatori, giustificano il ricorso alle attività culturali nei programmi di promozione della salute.

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