Prosegue lo speciale di Humanitas Salute dedicato al primo soccorso realizzato con l’aiuto dott. Stefano Ottolini, responsabile del Pronto Soccorso di Humanitas. In questa puntata vediamo come comportarsi in caso di punture di insetti.
“Se si viene punti da api, vespe o altri insetti – precisa il dottor Ottolini -, è necessario rimuovere il pungiglione con un ago o una pinzetta sterili e fare degli impacchi di ghiaccio o ammoniaca. Il rischio maggiore è un’allergia: in tal caso può essere utile assumere antistaminici e cortisone, ma solo dietro consiglio medico.
Alcuni insetti pungono con l’apparato boccale, per prelevare il loro nutrimento (ad esempio zanzare e mosche): altri invece (api, vespe, calabroni,…) hanno un pungiglione addominale, collegato con un apparato velenifero, a scopo difensivo. In genere sono questi ultimi a provocare i maggiori problemi.
Il pungiglione delle api è dotato di uncini che ne impediscono la fuoriuscita dopo la puntura: per questo l’insetto resta mutilato e generalmente muore. Le vespe ed i calabroni, invece, sono in grado di ritirare il pungiglione e possono perciò colpire nuovamente subito dopo, pur disponendo di una quantità minore di veleno.
La puntura dà luogo a una reazione locale che consiste solitamente in dolore intenso e rigonfiamento dell’area colpita, che appare inizialmente pallida, poi notevolmente arrossata.
Alcuni fattori sono però in grado di determinare una maggior gravità della situazione: l’ipersensibilità del soggetto colpito (per esempio, soggetti allergici o bambini); il numero delle punture; il punto colpito: dove il tessuto è più molle (labbra e mucose) la diffusione del veleno è meno circoscritta e la reazione più grave. Inoltre, la puntura del viso espone più facilmente a disturbi nervosi; quella della lingua e della gola può provocare problemi respiratori dovuti al rigonfiamento delle prime vie respiratorie (edema della glottide). L’iniezione endovenosa del veleno produce una reazione generalizzata di tutto l’organismo che può portare a shock”.

Che cosa fare:
– togliere l’eventuale pungiglione, facendo attenzione a non spezzarlo e a non lasciarne frammenti
– disinfettare la puntura e applicare localmente del ghiaccio e dell’ammoniaca oppure uno dei prodotti appositi dispensati dalle farmacie
– se si tratta di una puntura alla bocca, fare ripetuti gargarismi con acqua molto salata; in alternativa, si possono masticare dei pezzetti di ghiaccio o tenerne un po’ in bocca.
“Questi provvedimenti – spiega ancora il dott. Ottolini – in genere bastano a eliminare il dolore e il gonfiore in un paio d’ore, tuttavia se il dolore e il gonfiore perdurano, è consigliabile consultare un medico.

Punture con reazione violenta
A volte può essere necessario un intervento medico urgente. “E’ bene rivolgersi al Pronto Soccorso – dice il dott. Ottolini – nel caso in cui la reazione alla puntura d’insetto fosse più violenta e generalizzata e l’infortunato presentasse sintomi di shock (pallore, sudorazione intensa, vertigini), difficoltà respiratorie, vomito, comparsa di chiazze e rilievi cutanei simili alle manifestazioni dell’orticaria, gonfiore attorno agli occhi”.

Che cosa fare:
– mettere l’infortunato in posizione anti-shock e coprirlo con una coperta
– chiamare l’ambulanza (118)
– essere pronti alla rianimazione cardiopolmonare se necessario.
“Per i soggetti allergici – conclude il dott. Ottolini – sono disponibili delle vaccinazioni, da effettuarsi presso centri specializzati, che permettono di ridurre notevolmente il rischio di insorgenza di complicazioni.

Di Cinzia Filoso*

* Questo articolo è stato realizzato nell’ambito del corso “Metodi e tecniche della comunicazione nell’area salute”, organizzato dall’Università di Milano – Facoltà di Farmacia.