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Benessere

Afte, no ai rimedi fai da te

01/04/2015

Un disturbo dalle cause ancora sconosciute, molto diffuso tra i più giovani. Sono le afte, quelle fastidiose e dolorose piccole ulcere che possono comparire in bocca, sul palato e sulla lingua. La stragrande maggioranza della popolazione ne è stata colpita almeno una volta. Diventa difficoltoso anche mangiare, dal momento che, venendo a mancare l’epitelio, il cibo o la saliva entrano in contatto con le strutture sottostanti provocando dolore. Approfondiamo l’argomento con i professionisti di Humanitas.

Chi colpiscono le afte? Siamo di fronte a una patologia giovanile: a essere affetti sono in particolare i giovani, soprattutto le ragazze, tra i 15 e i 20/25 anni. Le cause sono ignote, sono state avanzate diverse ipotesi a proposito. Probabilmente sono i linfociti stessi a distruggere l’epitelio, ma non è chiaro perché le ulcere compaiono così, su piccole aree circolari. Non sottintendono alcuno stato patologico, né sono sintomo di qualcos’altro. Spesso sono scambiate per herpes simplex, questo sì, una forma virale e contagiosa. Le afte possono essere monopolari, se compaiono solo in una parte del corpo, o bipolari, se interessano contemporaneamente due parti: oltre alla bocca, l’altro sito in cui possono spuntare improvvisamente sono i genitali, tanto maschili quanto femminili.

Sulle afte circolano molte credenze popolari

Sebbene non si sia riusciti a individuare le cause, è possibile però sfatare alcune credenze popolari, alcuni miti che circondano le afte. Molti sostengono che sia un disturbo immunodepressivo, ma si sbagliano perché queste ulcere compaiono in soggetti in salute, seppur sotto stress, magari per motivi di studio, affaticati o in preda all’insicurezza. Parimenti, non è vero che le afte siano dovute a cattiva igiene orale o a deficit nutrizionali, come carenza di vitamine o ferro.

Per quanto riguarda i trattamenti, a rimedi di tipo medico si affiancano anche rimedi fai da te, «che tendiamo a sconsigliare perché non risolutivi, dall’acqua e sale, al ghiaccio, all’acqua e bicarbonato. Partendo dal presupposto che le afte sono ulcere auto-riparanti se ricorrenti, possono essere trattate in diversi modi. Si possono usare dei fluidi filmogeni da applicare direttamente sulle ulcere: il film, la pellicola che le riveste impedisce a cibo e saliva di provocare dolore e inoltre può accelerare la guarigione. Ancora, si può far ricorso all’acido retinoico, derivato dalla vitamina A, che svolge un’azione cicatrizzante per la riparazione del tessuto. Infine è disponibile un trattamento non medico, il cloruro di alluminio, un gel astringente quasi anestetizzante che porta l’ulcera a chiudersi anticipatamente. Tutti e tre questi trattamenti sono impiegati dai dermatologi anche qui nell’ospedale Humanitas.

 

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