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Bellezza

Obesità, l’educazione degli studenti contro i falsi modelli estetici

08/05/2007

“Snack si gira” è il titolo del video realizzato da una ventina di studenti dell’Istituto Superiore Galli di Bergamo con lo scopo di lanciare un messaggio positivo: impariamo ad accettare il nostro corpo, senza rincorrere ad ogni costo i modelli proposti da tv e giornali.
Girando tra corridoi e banchi di scuola con la telecamera gli studenti, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo, hanno cercato di spiegare il loro rapporto, a volte difficile e a volte piacevole, con il cibo. “La scuola è il luogo in cui i giovani crescono e si confrontano sulle loro abitudini e sui loro problemi e non soltanto un luogo dove si ricevono nozioni – ha spiegato il professor Fabio Dovigo, docente di Metodologia della Ricerca dell’Università di Bergamo – per questo abbiamo pensato di rendere i ragazzi protagonisti fornendo loro gli strumenti per comunicare a noi quello che pensano”.
Agli studenti dell’Istituto Galli, si sono aggiunti anche quelli dell’Istituto Agrario di Bergamo che hanno ricavato alcuni lavori realizzati al computer partendo da esperienze personali: è il caso di Anna che ha trovato il coraggio di raccontare il suo travagliato ingresso nel mondo della scuola quando tutti la prendevano in giro a causa della sua mole. “Ora – ha raccontato Anna con un po’ di emozione – dopo mesi di terapia con il dietologo non solo sono dimagrita ma ho anche imparato ad accettarmi e ad avere con il mio corpo, diciamo robusto, un rapporto più sereno”. Spesso infatti i disturbi alimentari nascono non soltanto da fattori organici ma anche da motivazioni da ricercare nella nostra psiche.

Di obesità e di disturbi dell’alimentazione si è parlato in occasione del 15° Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità (S.I.C.OB.) svoltosi a Bergamo dal 3 al 5 maggio e intitolato “Dalla chirurgia dell’obesità alla chirurgia del paziente obeso”: al tavolo dei relatori, oltre a studenti ed insegnanti delle scuole di Bergamo c’erano alcuni rappresentanti delle istituzioni cittadine e le fondatrici dell’associazione Insieme (www.amiciobesi.it) che hanno sottolineato l’importanza di prevenire il soprappeso già a partire dal mondo scolastico. Humanitas Gavazzeni, ospedale promotore del Congresso, è in prima fila sul fronte della lotta all’obesità e dopo l’iniziativa di grande successo “Mettiamo a dieta la borsa della spesa” si impegna a rendere partecipi gli studenti e gli insegnanti nella realizzazione di progetti sull’educazione alimentare. “La prevenzione – ha spiegato il dott. Alessandro Giovanelli, responsabile della Sezione di Chirurgia dell’Obesità di Humanitas Gavazzeni – è uno dei nostri principali obiettivi. È bene, quindi, coinvolgere principalmente le scuole per sensibilizzare e avvicinare le persone, fin da giovani, a patologie alimentari ormai sempre più comuni”.

A cura della Redazione

Nella foto, Alessandro Giovanelli, Lilia Bertolani, Roberto Sacco, Gisella Zana e Antonio Corapi del Centro Chirurgia dell’Obesità di Humanitas Gavazzeni

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