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Bellezza

Liposuzione: vantaggi e rischi delle cure

02/01/2002

Per eliminare definitivamente gli antiestetici depositi di grasso localizzati su pancia, gambe e glutei una scelta può essere la liposuzione. Spesso sotto accusa, questa tecnica ancora oggi suscita molti dubbi nelle persone che pensano di sottoporsi. Tuttavia negli ultimi anni, è notevolmente cresciuto l’interesse nei confronti di questo intervento, considerato il mezzo più rapido ed efficace per eliminare il grasso in eccesso. Ma è davvero così? Il dottor Simone Grappolini, responsabile dell’U.O. di Chirurgia plastica di Humanitas, risponde alle domande più frequenti legate alla liposuzione.

In cosa consiste?
La liposuzione elimina gli accumuli di grasso disposti in aree definite. Nella liposuzione tradizionale vengono praticate incisioni di 2-6 millimetri per consentire l’entrata nel sottocute di una cannula a punta smussa, vuota al suo interno, collegata a una macchina (“liposuttore”) con un potere di aspirazione di 1 atmosfera. Procedendo avanti e indietro, la cannula rompe e aspira il grasso, che si raccoglie in una boccia di vetro trasparente.

Quali sono le metodiche applicabili?
Esistono diverse varianti. Le più recenti prevedono l’iniezione, all’interno della massa adiposa da rimuovere, di liquidi che facilitano la successiva aspirazione del grasso.
La liposuzione a tumescenza prevede l’iniezione di una miscela composta da una soluzione salina, un farmaco vasocostrittore e un anestetico locale.
La liposuzione ad ultrasuoni, invece, prevede l’infiltrazione del grasso in eccesso con una soluzione acquosa e la successiva applicazione, nella stessa zona, di ultrasuoni ad elevata potenza. Gli ultrasuoni determinano la formazione di microbolle che, esplodendo, frantumano il tessuto in eccesso. La lentezza della procedura e il surriscaldamento dei tessuti, però, possono essere un fattore limitante al suo impiego .
Molto importante è anche il livello di dove viene aspirato il grasso se più superficiale o più profondo; eseguendo una liposuzione superficiale si può sfruttare anche una maggiore retrazione cicatriziale dei tessuti favorendo il modellamento delle aree trattate.

Chi può ottenere i maggiori benefici dalla liposuzione?
Non esistono limiti d’età per sottoporsi a questo intervento, la cui necessità deve sempre essere valutata da un medico esperto. Tuttavia, occorre tenere presente che la liposuzione non serve per dimagrire, quanto per rimodellare la forma del corpo eliminando i cuscinetti adiposi presenti su viso, collo, braccia, torace, mammelle, addome, fianchi, cosce, glutei, ginocchia, polpacci e caviglie.

Il risultato è immediato?
Il miglioramento, immediatamente visibile dopo l’intervento, è ancora più accentuato a distanza di qualche settimana, quando la pelle riprende la sua condizione normale.

Rimangono segni evidenti?
No: gli ematomi e le ecchimosi postoperatorie scompaiono in due settimane, mentre le microincisioni, quasi invisibili, scompaiono in pochi mesi.

Il grasso estratto può riformarsi?
E’ molto difficile. Infatti, se escludiamo casi particolari, quando ingrassiamo le cellule adipose non crescono di numero, ma si dilatano aumentando di volume. Quindi, dopo averle rimosse con la liposuzione, quelle che rimangono devono aumentare di volume in modo considerevole per riformare il grasso estratto, rendendo così remota la possibilità di una recidiva.

E’ un intervento pericoloso?
Le piccole lipoaspirazioni (se gli accumuli di grasso da rimuovere sono distribuiti in regioni vicine) possono essere praticate in anestesia locale; per le grandi è necessaria un’anestesia generale o peridurale (che abolisce la sensibilità dalla vita in giù). In ogni caso si tratta di un intervento chirurgico: per questo, è necessario rivolgersi ad un chirurgo plastico esperto e ad una struttura ben attrezzata.

Quanto tempo occorre per riprendere l’attività lavorativa?
Dopo le piccole liposuzioni, il paziente può riprendere fin dal giorno successivo la normale attività, tenendo le medicazioni e le guaine elastiche per almeno una settimana. Dopo interventi più estesi, invece, è consigliabile stare a riposo per 24-72 ore.

A cura di Gloria Magistretti

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