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Bellezza

#ThighReading, tendenza Twitter: gambe in mostra con i loro “difetti”

29/07/2015

#ThighReading, gambe in mostra su Twitter per quello che sono, al naturale. Smagliature, graffi, cellulite, tutti segni che le gambe di molte ragazze portano con sé e di cui non vergognarsi. Non più difetti ma parte integrante del loro look.

È bastato il tweet di una ragazza per scatenare le altre utenti di Twitter. Ed ecco, senza alcuna vergogna, foto di gambe con pelle a “buccia d’arancia”, smagliature, graffi, tatuaggi, cicatrici, striature, rughe, macchie. “Odio le mie cicatrici ma ci sono”, cinguetta una ragazza sul social network, “finalmente riesco ad accettare la taglia delle mie cosce”, le fa eco un’altra utente.

#ThighReading, l’hashtag che accompagna le foto di gambe normali

L’orgoglio dell’imperfezione è ostentato con fierezza, alla faccia dei programmi di correzione fotografica o delle ultime mode social che spingono molte ragazze ad assumere pose poco naturali. Il tutto per inseguire un ideale di bellezza che si vuole perfetto ma spesso solo ispirato a un’eccessiva magrezza. Questa, invece, è la bellezza della normalità. Segni che raccontano storie, in “difetti” non più da nascondere ma da condividere con l’hashtag #ThighReading. (Per approfondire leggi qui: “Belly slot”, un solco sul ventre la nuova tendenza dell’estate?)

Queste foto arrivano da ragazze che probabilmente non ricorrerebbero mai a un intervento di chirurgia estetica o plastica. «La chirurgia plastica è uno dei tanti strumenti a nostra disposizione per star meglio, così come l’accettazione di come si è», dice il professor Marco Klinger, responsabile del reparto di Chirurgia plastica dell’ospedale Humanitas.

«Mi piace ripetere che la chirurgia plastica sia uno strumento per vivere meglio. Il suo potere consiste nel ridurre o cancellare caratteristiche e difetti che ci fanno vivere male, rendendoci più sicuri, sereni e maggiormente in grado di affrontare le situazioni di tutti i giorni. D’altro canto – prosegue lo specialista – moltissime persone stanno meglio se si accettano per come sono, per come sono diventate per gli eventi della vita, dal passare degli anni all’aumento di peso alla gravidanza. Piena approvazione, quindi, per chi riesce a raggiungere l’obiettivo di un miglior rapporto con se stesso percorrendo questa strada».

Le ragazze da #ThighReading si accettano per quello che sono

Sono due atteggiamenti che coesistono nella società: «Per il lavoro che faccio (non si va dal chirurgo plastico se si è contenti di come si è), mi imbatto continuamente in chi sceglie di cambiare in modo fisico e oggettivo il proprio corpo. Non saprei quindi dire se la percentuale di chi si accetta è in crescita, ma riscontro come nella maggioranza dei pazienti le richieste siano tendenzialmente meno maniacali e più giudiziose. Dopo gli eccessi di qualche anno fa – conclude il professor Klinger – l’approccio alla chirurgia plastica sta diventando più consapevole, informato e maturo».

 

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