Le scottature solari sono l’effetto visibile delle abitudini scorrette degli amanti della tintarella. Ma sono solo un effetto immediato dal momento che l’azione dei raggi ultravioletti sulla pelle potrebbe dare i suoi risultati nel tempo. L’esposizione ai raggi uv del sole o delle lampade e dei lettini abbronzanti è infatti un fattore di rischio dei tumori della pelle.
Fra scottature solari e tumore alla pelle c’è un legame diretto. L’insorgenza di un tipo di carcinoma, quello basocellulare, 50 volte più frequente del melanoma come sottolinea l’Istituto superiore di Sanità, è associata non tanto alla quantità di radiazioni ultraviolette assorbita nella vita, ma alle ustioni e scottature solari riportate, soprattutto in età infantile. Approfondiamo l’argomento con i professionisti di Humanitas.
Le scottature solari possono provocare danni al DNA delle cellule della pelle e favorirne l’invecchiamento. Siamo soliti assimilare le scottature solari a delle ustioni di tipo termico, dovute al calore del sole, mentre l’arrossamento della pelle è causato dall’azione diretta dei raggi ultravioletti che inducono la morte di miliardi di cellule e il rilascio di sostanze infiammatorie nell’organismo, il calore non c’entra, sottolineano i professionisti in un articolo sulla Stampa. (Per approfondire leggi qui: Come prendere il sole in sicurezza e prevenire l’invecchiamento della pelle?)
Come trattare le scottature solari?
D’abitudine si applica una crema ma questo significa accrescere il livello di stress già presente sulla. L’unico rimedio utile è invece effettuare degli impacchi freschi, ad esempio con una soluzione di permanganato di potassio che ha anche un’azione antisettica e astringente.
Le scottature solari sono il risultato di una errata esposizione al sole. Le creme solari sono in grado di respingere i raggi Uvb, che causano le scottature, ma meno gli Uva, i più pericolosi. Le creme solari spingono le persone a stare più tempo al sole perché non si scottano. L’uso delle creme solari si lega a due problemi. Uno è quello della protezione effettiva contro i raggi Uva, contro cui sono poco efficaci la quasi totalità dei prodotti solari, l’altro quello della tossicità di alcuni filtri chimici, che sono in grado di penetrare nella pelle e avere un’azione tossica, estrogenica o persino cancerogena. (Per approfondire leggi: Creme solari, ecco come leggere l’etichetta)
Come potersi proteggere dai raggi solari?
Un aiuto arriva da argille e minerali riflettenti la luce usati come polveri protettive. Argille colorate assieme a biossido di titanio, ossido di zinco, mica, caolino e bentonite sono minerali che rappresentano uno schermo fisico contro i raggi del sole, non vengono assorbiti e non presentano alcuna tossicità ma vanno usati in polvere e non in crema.