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I carboidrati fanno ingrassare, vero o falso?

03/02/2017

“Per dimagrire vanno eliminati i carboidrati“. Quante volte durante una chiacchierata tra amiche si è data per assodata questa affermazione. Ma ne siamo proprio sicuri? Chiediamolo a Marzia Sucameli, specialista dell’Ambulatorio Nutrizione e Salute di Humanitas Mater Domini e del Poliambulatorio di Lainate.

«Assolutamente no! Uno dei motivi più semplici e allo stesso tempo uno dei più importanti perché non bisogna eliminare i carboidrati è che il glucosio (la molecola che l’organismo ricava dalla digestione dei carboidrati) è la sola fonte alimentare di cui riescono a nutrirsi i neuroni. Inoltre il glucosio è la fonte di energia primaria per tutto l’organismo e per tale motivo risulta essere indispensabile.

Carboidrati semplici e complessi

Non è un caso infatti che la dieta mediterranea prevede una quota di carboidrati che può variare dal 45 al 60% delle calorie totali giornaliere che un soggetto assume», chiarisce la specialista.

(Per approfondire leggi qui: Meno carboidrati di bassa qualità per dimagrire)

D’altro canto non bisogna fare abuso di pane, pasta, patate e soprattutto di zuccheri semplici. Carboidrati complessi (es. pane e pasta) e carboidrati semplici (es. zucchero da tavola) arrivano all’intestino ridotti a molecole di glucosio senza la minima distinzione tra il primo piatto, la torta e la frutta. I capillari dei villi intestinali le accolgono e le portano alla vena porta epatica, che si immette nel fegato il quale converte una parte del glucosio assorbito in glicogeno, da usare come scorta di zuccheri nel corpo.

Dagli zuccheri ai grassi

Quando si fa un pasto abbondante, il fegato tenta di riequilibrare la glicemia aumentando i depositi di glicogeno. Ma se le riserve sono esaurite allora l’eccesso di glucosio è convertito in adipe.

(Per approfondire leggi qui: Dieta: proteine e carboidrati in giuste quantità)

Un’altra quota degli zuccheri è mandata direttamente in circolo nel sangue e in questo momento interviene un ormone detto insulina che apre le porte al glucosio e lo fa entrare nelle cellule. «Questo meccanismo consente di mantenere costante la glicemia. Tuttavia se la cellula è piena, respinge gli zuccheri che restano nel sangue. Viene così richiamata altra insulina, ma a quel punto il glucosio è trasformato in grasso di riserva nel tessuto adiposo. Se questo avviene regolarmente si produce una quota molto elevata di insulina e si producono sostanze infiammatorie. Ciò porta al diabete, ai tumori e all’obesità», conclude la nutrizionista Sucameli.

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