Molti credono che il fumo non influenzi lo sviluppo dell’artrite reumatoide. Vero o Falso? Risponde il professor Carlo Selmi, Responsabile di Reumatologia di Humanitas e docente dell’Università degli Studi di Milano.

“Falso. È ormai nota da tempo la forte relazione tra abitudine al fumo di sigaretta e artrite reumatoide, una malattia infiammatoria cronica su base autoimmune che colpisce le articolazioni e in particolare le piccole articolazioni di mani e piedi. Uno dei principali fattori di rischio per l’artrite reumatoide, che affligge prevalentemente le donne e per questo motivo è considerata una malattia al femminile, è il fumo di sigaretta. A complicare la situazione inoltre, secondo un recente studio, il fumo, oltre ad aumentare il rischio di artrite reumatoide, sembra essere anche responsabile di un maggiore rischio di malattie cardiovascolari, infezioni respiratorie e cancro nei fumatori affetti da artrite reumatoide rispetto alle persone non malate. Secondo alcune ipotesi, infatti, in questi pazienti, il fumo di sigaretta sarebbe la causa della modificazione, detta citrullinazione, di alcune proteine a livello polmonare – spiega l’esperto. – Tale modificazione sembra essere responsabile, in soggetti predisposti, della formazione di autoanticorpi specifici dell’artrite reumatoide, diretti contro le proteine citrullinate (modificate) aumentando così il rischio di sviluppare la malattia. Per questo motivo, nei fumatori il rischio di sviluppare artrite reumatoide è più alto che nei non fumatori e in particolare aumenta ancor di più nelle fumatrici. Quindi, se in generale vale per tutti il consiglio di smettere di fumare per ridurre il rischio di sviluppare numerose malattie tra cui le malattie cardiovascolari, polmonari, cancro e diabete, tale raccomandazione vale ancor di più per ridurre il rischio di sviluppare artrite reumatoide nelle donne soprattutto in presenza di familiarità per la malattia.”

Un servizio per te

Vuoi approfondire e prenotare una visita con un reumatologo di Humanitas? Clicca qui