Se da una parte lo sport fa bene alla salute, dall’altra può metterla a rischio. Spesso, infatti, chi fa sport è talmente preoccupato del risultato agonistico da raggiungere che dimentica alcuni accorgimenti per la propria salute e, in particolare, per la propria pelle, messa a rischio di infezioni e patologie da sport di squadra, contatto fisico, attrezzature, caschi, paracolpi, scarpe, calzini e vestiario.

«Sono molti gli sport che provocano qualche problema alla pelle, si va dai piccoli traumi alle escoriazioni, al rischio di contrarre funghi o verruche, all’esposizione al sole per gli sport all’aria aperta. Le regole sono tante: negli sport da contatto a ogni piccola o grande escoriazione occorre applicare gel astringente al cloruro d’alluminio che blocca subito il sanguinamento e impedisce che si formi un’infezione.

Negli sport in cui si usano calzari appositi come calcio, pattinaggio, sci occorre accertarsi che la forma e la dimensione del calzare sia commisurata a quella del piede e applicare un po’ di crema all’ossido di zinco e magnesio silicato per prevenire le vesciche.

Negli sport dove si suda molto occorre lavarsi subito dopo l’attività sportiva, asciugarsi e applicare poi crema all’ossido di zinco e magnesio silicato nelle aree di pieghe che sono le più soggette a macerazione.

Negli sport dove si sta esposti al sole a lungo come golf, ciclismo, vela, jogging e tennis, è importante tenersi il più possibile coperti con indumenti e applicare un foto riflettente minerale nelle aree che rimangono scoperte.

Negli sport d’acqua occorre prevenire le verruche plantari evitando di camminare a piedi nudi e applicare tra le dita dei piedi, dopo la doccia, la crema allo zolfo colloidale e acido salicilico che allontana i funghi.

Negli sport che ci espongono alle intemperie rendendo la pelle secca occorre lavarsi con una base lavante non schiumogena e poi applicare un unguento auto idratante.

Per tutti gli sportivi vale la regola che la pelle deve essere mantenuta nel migliore stato possibile affinché ci protegga al massimo».

A cura di Simona Camarda