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Ernia, dopo l’intervento quando si può riprendere l’attività fisica?

27/09/2017

Un fastidio che può costringere gli sportivi a un riposo forzato è l’ernia addominale, ad esempio nella regione inguinale. Il trattamento di questo disturbo è solo di tipo chirurgico, con un decorso post-operatorio favorevole per i pazienti e che può permettere di ritornare a fare attività fisica. Ma dopo quanto tempo? E con quali accortezze? L’abbiamo chiesto al dottor Stefano Bona, responsabile della sezione di Chirurgia generale e day surgery dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale e digestiva di Humanitas.

Com’è noto l’ernia si caratterizza per la fuoriuscita di un viscere contenuto nell’addome attraverso un orifizio. L’ernia può manifestarsi in diverse regioni del corpo, più spesso nel canale inguinale, a causa del cedimento dei tussuti di sostegno. L’attività fisica è proprio uno dei fattori che possono contribuire all’insorgenza dell’ernia addominale e indurre il fastidio o il dolore nella zona interessata. È facile notare il rigonfiamento che segnala la presenza dell’ernia dopo aver fatto esercizio fisico o stando in posizione eretta mentre da sdraiati diventa molto meno evidente.

(Per approfondire leggi qui: Ernia addominale, come si riconosce?)

La chirurgia è l’unica forma di trattamento definitivo per questo disturbo che non può risolversi spontaneamente. In attesa dell’intervento chirurgico il paziente deve smettere di fare attività fisica? «Per i pazienti affetti da ernia addominale asintomatica – risponde il dottor Bona – l’attività fisica non è preclusa di principio. Se invece l’ernia provoca qualche fastidio è opportuno adottare alcune cautele, come ad esempio evitare sforzi che impegnano molto la muscolatura addominale e utilizzare un indumento elastico contenitivo. È necessario astenersi dall’attività fisica se l’ernia provoca dolore».

Qualche settimana a riposo

«Dopo l’intervento chirurgico è necessario osservare un periodo di astensione dagli sforzi e dall’attività fisica per permettere alla rete di integrarsi perfettamente e ai tessuti di cicatrizzare. Per chi pratica sport a livello amatoriale in genere si consiglia un periodo di riposo di 4-6 settimane per poi riprendere gradualmente l’attività fisica; non è necessaria una fisioterapia. Per gli atleti di livello agonistico e i professionisti, che hanno necessità di un recupero più rapido, l’allenamento può essere iniziato già dopo due settimane, purché venga effettuato con esercizi dedicati sotto stretto controllo dello staff medico sportivo, di fisioterapisti e preparatori atletici esperti».

(Per approfondire leggi qui: Ernia inguinale, laparoscopia o chirurgia tradizionale? Cosa è importante sapere)

Bisogna seguire altre accortezze, anche per evitare una recidiva? «Le abituali attività quotidiane possono essere riprese nel giro di pochi giorni. È necessario solo evitare gli sforzi, con le indicazioni sopra riportate per quanto riguarda l’attività sportiva. Con le tecniche più moderne, che prevedono l’utilizzo di una rete di materiale sintetico, il rischio di recidiva è molto basso (intorno all’1- 2%)», conclude lo specialista.

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