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Anca, cosa fare in caso di infortunio muscolare?

03/08/2017

Quella dell’anca è un’articolazione molto complessa in cui lavorano diversi muscoli. Quando si pratica sport, per diversi motivi, questi tessuti possono andare incontro a una lesione. Cosa bisogna fare se è sorto un infortunio e, soprattutto, come prevenire le lesioni muscolari dell’anca? L’abbiamo chiesto al dottor Federico Della Rocca, capo sezione di Ortopedia dell’anca e chirurgia protesica di Humanitas.

Sono numerosi i gruppi muscolari che possono essere colpiti da una lesione: «In caso di dolore anteriore i muscoli interessati possono essere l’ileopsoas o retto-femorale; in caso di dolore nell’interno coscia gli adduttori; infine, in caso di dolore posteriore gli ischiocrurali o flessori del ginocchio», spiega il dottor Della Rocca.

«Gli stiramenti muscolari dei gruppi anteriori o posteriori dell’anca – continua – sono causati da contrazioni intense avvenute durante la flessione dell’anca o del ginocchio, oppure durante l’estensione dell’anca. Ciò è molto frequente nei saltatori, centometristi, tennisti, persone che praticano sport in cui si fanno scatti improvvisi o bruschi cambi di direzione (calcio, pallacanestro, rugby, sport asimmetrici o corsa su piani inclinati come la corsa in montagna)».

(Per approfondire leggi qui: Borsite dell’anca, tra i fattori di rischio anche la corsa)

Altri gesti atletici di alcune fra queste discipline possono causare lesioni agli adduttori: «Sport con cambi improvvisi laterali e arresti improvvisi, come il calcio o il tennis ad esempio nei recuperi di palle molto angolate, e quelli con spaccate e iperestensioni come le scivolate nel calcio».

Il trattamento

Alleviare il dolore è il primo obiettivo; dopo si potrà cominciare a lavorare sui muscoli per recuperare il loro benessere e poter tornare sui campi di gioco: «Nella prima fase è fondamentale ridurre l’infiammazione, pertanto è necessario riposo assoluto e, se utile, utilizzo di una stampella; si prescrivono inoltre antinfiammatori per via orale, ghiaccio e terapia fisica come la diatermia (tecarterapia)».

«Appena il dolore diminuisce si può tornare alla vita normale, puntando sulla tonificazione muscolare e sullo stretching. La fase successiva è caratterizzata dall’inizio degli esercizi sport-specifici per il recupero completo che, in genere, avviene non prima delle 4/5 settimane dal trauma», avverte lo specialista.

La prevenzione

In che modo si può minimizzare il rischio di stiramenti muscolari all’anca? «È molto importante la prevenzione tramite esercizi di stretching o allungamento dei muscoli interessati per migliorare l’elasticità in fase preparatoria e di defaticamento. Inoltre è utile eseguire un buon riscaldamento prima dell’attività sportiva con utilizzo di calzatura o abbigliamento adatto allo sport praticato. Inoltre – conclude il dottor Della Rocca – bisogna sempre valutare le proprie condizione fisiche in correlazione con l’attività sportiva che si vuole affrontare».

(Per approfondire leggi qui: Osteopatia, un supporto alla riabilitazione per gli infortuni sportivi)

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