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Una spalla a prova di sport

18/10/2013

 

Il rischio di infortunio se si pratica sport è sempre dietro l’angolo e può riguardare tutte le parti del corpo. A seconda della disciplina praticata, alcuni distretti sono più vulnerabili di altri. Ad esempio vi sono articolazioni come la spalla che, per la complessità della loro conformazione, risultano essere particolarmente “a rischio”. Il perché lo chiediamo al dottor Enzo Vinci, dell’Unità Operativa Chirurgia della Spalla di Humanitas Gavazzeni.

Dottor Vinci, quali sono i pericoli che corrono le nostre spalle quando pratichiamo sport?

«Innanzitutto queste articolazioni possono essere “vittime” di eventi traumatici come cadute, scontri con avversari, soprattutto negli sport caratterizzati da confronto fisico come il calcio, il basket, il rugby che prevedono contatti a volte anche violenti, o in attività legate alla velocità, ciclismo e motociclismo su tutti».

Le altre cause più frequenti di danni, invece, quali sono?

«Sono quelle dovute all’utilizzo direi “intenso” di questa articolazione. Parlo ad esempio del tennis, della pallavolo, del baseball, del lancio del giavellotto. Discipline cosiddette “over head” in cui l’arto viene usato oltre il livello del capo e la mobilità della spalla gioca un ruolo fondamentale. A lungo andare vi possono essere problemi dovuti a microtraumi ripetuti che possono portare anche a danni di una certa entità».

I guai alle spalle possono essere più o meno frequenti a seconda dell’età di chi pratica lo sport?

«È indubbio che la giovane età sia un fattore protettivo. La maggiore elasticità, la tonicità muscolare, il trofismo osseo, sono tutti elementi che giocano a favore di una maggiore resistenza agli infortuni. Ma essere giovani, per quanto riguarda la spalla, non è sempre e comunque un vantaggio. Nel caso di una lussazione post-traumatica, infatti, l’avere un’età inferiore a 20-22 anni espone in misura maggiore alla recidiva, anche se non si verifica un secondo trauma. Questo succede perché il tessuto non è ancora del tutto “maturo” e la riparazione che la natura mette in atto risulta essere meno efficiente».

In generale, come si può fare perché la spalla sia meno soggetta a problemi?

«La prevenzione, anche in questo caso, è molto importante. È necessario fare sport con un’adeguata preparazione atletica. L’impegno sportivo, insomma, deve essere proporzionato alle caratteristiche di ciascuno e al grado di preparazione ottenuto. Ma non basta: è necessario anche saper eseguire i gesti tecnici propri di ogni sport con cognizione di causa. Per questo è sempre meglio affidarsi ad allenatori e istruttori esperti e preparati».

 

Il congresso su spalla e sport

Di spalla e sport si parlerà nel congresso “La spalla dolorosa nello sport” in programma sabato 19 ottobre, all’Auditorium Casa del Giovane in via Gavazzeni 13, Bergamo, con inizio alle ore 8.

L’incontro è organizzato da Enzo Vinci e Maria Conforti, International Association Laser Terapy, e ha come responsabile scientifico il dottor Alessandro Castagna, Responsabile Unità Operativa di Chirurgia della Spalla in Humanitas Gavazzeni e in Humanitas a Rozzano.

 

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