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Sport in menopausa. Si può, anzi, si deve fare!

24/03/2017

La menopausa incide in maniera significativa sulla vita delle donne. Tra i sintomi provocati da questa condizione naturale che affiora in genere attorno ai 50 anni – soprattutto vampate di calore e sudorazioni notturne ma anche mal di testa, dolori articolari, diminuzione della memoria e molti altri – c’è anche il rischio di indebolimento dal punto di vista osteoarticolare, che riguarda cioè la fragilità di ossa e articolazioni.

Lo sport può aiutare ad affrontare meglio il periodo della menopausa? La risposta al dottor Luca Usai, dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia di Humanitas Gavazzeni Bergamo.

Qual è l’effetto della menopausa sulle nostre ossa?

«Dopo la menopausa le donne subiscono squilibri ormonali che spesso comportano un’alterazione del metabolismo del calcio e della vitamina D. Questo significa che può verificarsi un rallentato turnover osseo: il ricambio delle cellule vecchie con cellule nuove non ha più il ritmo di prima. In particolare, da una parte aumenta di molto il meccanismo che toglie le cellule vecchie e dall’altra rallenta in modo sensibile l’apposizione di nuove cellule. Il risultato è una maggiore fragilità ossea».

(Per approfondire leggi qui: Perché le vampate in menopausa?)

La pratica dello sport può frenare questo meccanismo?

«Sì, certo. Sappiamo che le nostre ossa aumentano la loro resistenza quando vengono “caricate”. Praticando un’attività sportiva, con i giusti criteri, si aiuta quindi il nostro corpo a mantenere, anzi, ad aumentare questa resistenza. È un discorso che vale sia a livello preventivo, così da arrivare al momento della menopausa con ossa più forti, sia a livello di cura, su indicazione del medico, quando la menopausa sta già producendo i suoi effetti».

(Per approfondire leggi qui: Lo sai che la menopausa non ha un’età precisa?)

Quali sport aiutano a difendere le ossa dalla fragilità prodotta dalla menopausa?

«Sono ideali gli sport leggeri praticati in carico; cioè quelle attività in cui si produce una resistenza contro la forza di gravità e che non comportino impatti forti con il terreno o contatti fisici particolarmente intensi. Ne sono un esempio la camminata e il jogging.

Anche il nuoto e la ginnastica in acqua sono utili per tonificare la muscolatura che dà il sostegno meccanico allo scheletro e aiuta il metabolismo; ma se è presente una riduzione della massa ossea sono da preferire le attività in carico, da ripetersi due-tre volte la settimana, senza esagerare e con una certa regolarità. Consigliabile è anche il ballo, soprattutto il ballo liscio, perché è un’attività aerobica di bassa intensità e lunga durata, quindi non compromette l’organismo dal punto di vista osteoarticolare e mantiene in forma il sistema cardiocircolatorio.

Va comunque sottolineato che qualsiasi nuova attività motoria va intrapresa gradualmente e se si è soliti condurre una vita sedentaria è bene rivolgersi a uno specialista per una visita medica preventiva prima di cominciare».

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