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Ronaldo, addio al calcio. Tutta colpa della tiroide?

15/02/2011

Il fenomeno appende gli scarpini al chiodo. Tra le cause, dice, i numerosi infortuni e il sovrappeso causato dall’ipotiroidismo.

Ronaldo, tra le lacrime, ha annunciato che a 34 anni, afflitto da una serie di problemi di salute, appende gli scarpini al chiodo, al termine di una carriera lunga e prestigiosa, che gli ha dato enormi soddisfazioni ma anche grandi sofferenze.

Dalle dichiarazioni fatte durante la conferenza stampa e raccolte dall’ANSA, il fenomeno ha spiegato: “Sto anticipando la fine della mia carriera per alcune ragioni importanti. Tutti qui conoscono la sequenza dei miei infortuni, da quelli in Europa a quelli continui negli ultimi due anni. Tutti i dolori che sento mi hanno fatto decidere di fermarmi in anticipo. Quattro anni fa ho scoperto poi di soffrire di un disturbo che si chiama ipotiroidismo e rallenta il metabolismo. Per tenere sotto controllo questo problema avrei dovuto prendere dei medicinali che nel calcio sono considerati doping”.

Ne abbiamo parlato con il prof. Piero Volpi, responsabile di Ortopedia del ginocchio e Traumatologia dello Sport in Humanitas, nonché ex medico dell’Inter durante gli anni neroazzurri del brasiliano: “Ronaldo è un ragazzo eccezionale, e quando era all’Inter era il giocatore moderno per eccellenza – spiega il prof. Volpi -. Possedeva velocità, potenza e qualità. E forse proprio un suo limite era la troppa potenza, che l’ha portato a un maggiore logorio delle strutture tendinee, sfociato poi nella rottura di entrambi i tendini rotulei”.

Tra le cause dell’addio anche il sovrappeso, causato – ha spiegato Ronaldo – dall’ipotiroidismo. Ne abbiamo parlato con il dott. Andrea Lania, responsabile di Endocrinologia in Humanitas: “E’ innegabile che il peso possa essere influenzato dalla funzione della tiroide. Nel caso dell’ipotiroidismo l’aumento ponderale è legato alla gravità del quadro di ipofunzione e alla introduzione o meno di una adeguata terapia sostitutiva con ormone tiroideo. La normalizzazione della funzione tiroidea in corso di terapia annulla infatti gli effetti sul peso eventualmente legati all’ipofunzione della tiroide”.

E le cure a cui si sarebbe dovuto sottoporre? Davvero sono considerate doping? D’accordo il dott. Lania e il prof. Volpi: si tratta di una terapia ormonale sostitutiva, utile per normalizzare i livelli di TSH (quindi ripristinare il normale funzionamento della tiroide) e non per potenziare le prestazioni sportive. Se precedentemente comunicato agli organi competenti, non è considerato doping.

A cura della Redazione

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