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Sulla neve senza rischi: i consigli di Andrea Frachey

28/11/2005

Sciare in tutta sicurezza. Quali le regole principali da rispettare per evitare infortuni a sé e agli altri? E come comportarsi “fuoripista”? Quali gli accorgimenti seguire per godere appieno dei diversi tipi di neve? Abbiamo chiesto consiglio ad Andrea Frachey, guida alpina e maestro di sci della Scuola Italiana Sci di Champoluc Ayas (AO). Che, illustrando le regole da seguire sia in pista che in fuoripista, ci parla anche dei carving, gli sci sciancrati che hanno ormai soppiantato quelli tradizionali e stanno rivoluzionando lo stile.
“Anche se sciare in pista comporta sicuramente meno rischi – spiega Frachey – anche una sciata fuori pista può essere sicura e divertente, a patto che si adotti un comportamento prudente e intelligente. Poiché le zone fuori pista non sono battute e controllate e possono presentare anche tratti di una certa difficoltà, è bene che lo sciatore che decide di affrontare una discesa al di fuori di una pista segnata possieda buone capacità tecniche. E’ bene ricordare che anche i tratti a pochi metri dalla pista battuta possono nascondere qualche pericolo: non è quindi necessario andare a sciare chissà dove per essere considerati ‘fuori pista’.
E’ consigliabile affrontare i fuori pista in gruppo e, preferibilmente, accompagnati da una guida alpina o da un maestro di sci, da una persona che conosca la zona, gli eventuali ostacoli e difficoltà della discesa e lo stato della neve e sia, dunque, in grado di evitare i pericoli. E’ indispensabile che ogni partecipante alla discesa fuori pista porti con sé un rilevatore di posizione (ARVA). Questo speciale apparecchio elettronico emette un segnale che consente di essere localizzati nel caso in cui si venga travolti da una valanga. Tutti devono averlo, poiché il rilevatore serve anche per ricercare le persone rimaste sepolte dalla neve e quindi, in caso di valanga, chi fosse riuscito a evitarla può iniziare immediatamente a cercare i compagni più sfortunati. L’attrezzatura ideale per chi fa una discesa fuoripista consiste in un casco, uno zaino con sonda e pala, e ARVA”.

Il decalogo dello sciatore
“La maggior parte degli incidenti con gli sci – prosegue Frachey – sono causati dal comportamento sconsiderato della persona stessa o di altri sciatori. Basterebbe davvero poco evitare gran parte di questi infortuni: soprattutto un po’ di educazione e rispetto”.
1. Moderare la velocità: spesso la velocità che si adotta è inversamente proporzionale alla propria abilità sciistica, con la conseguenza di trovarsi nella situazione di non riuscire a controllare gli sci e di travolgere altri sciatori.
2. Rispettare la segnaletica: al centro della pista, ad esempio, ci possono essere due bastoni incrociati che segnalano un pericolo (una buca o un sasso sporgente), altre segnalazioni possono indicare di rallentare in prossimità di un incrocio o una gobba. Rispettare soprattutto il segnale di chiusura di una pista, il cui accesso è vietato per motivi di grave pericolo.
3. Dare sempre al precedenza agli sciatori che vengono da destra.
4. Non fermarsi dietro una curva, sotto un dosso, nei passaggi stretti e in tutti quei punti dove la visibilità è scarsa.
5. Non sciare fuori pista da soli, senza un rilevatore di posizione, se non si è esperti, se non si conosce la zona.
6. Tenere conto delle proprie capacità: non avventurarsi in piste “nere” se non ci si sente pronti e non seguire sciatori più esperti, aumentando la velocità al di sopra delle proprie capacità.
7. Tenere presente che in caso di scarsa visibilità (una forte nebbia è frequente in montagna) si può perdere l’orientamento: in questo caso si consiglia sciare piano e di “accodarsi” a qualcuno che conosca bene la pista.
8. Tenere conto dell’affollamento della pista: se in certi giorni ci si può anche permettere qualche discesa mozzafiato – a patto di essere in grado di farlo! – in altri periodi (week-end e vacanze) questo va assolutamente evitato.
9. Sciare solo se ci si sente preparati. Stanchezza fisica o condizioni di tempo proibitive, con neve molto ghiacciata, possono ad esempio far desistere qualcuno da una giornata sugli sci: assecondare il proprio istinto.
10. Rispettare gli orari di chiusura delle piste: dopo l’ultima risalita scendere subito a valle, per evitare di dover affrontare la discesa al buio.

La “sciancratura” che fa la differenza
Gli sci sciancrati (carving) che hanno ormai sostituito quelli tradizionali, hanno una forma a clessidra: più larghi in coda e in punta e stretti al centro. Sono sci più veloci, che facilitano l’apprendimento: il movimento piegamento-distensione, utilizzato per curvare con gli sci tradizionali, viene sostituito da continui cambi di appoggio fra un piede e l’altro e, una volta impostata la curva, gli sci girano da soli.
“Con i carving – spiega Frachey – cambia la tecnica di sciata, anche se chi ha imparato a sciare con gli sci tradizionali non ha nessuna difficoltà nel passare ai carving. Il peso non è più soltanto a valle, ma va distribuito su entrambe le gambe; per non perdere l’equilibrio è meglio tenere il peso un po’ avanti. Sono sci adatti a tutti, anche ai principianti: sul mercato sono disponibili modelli diversi, a seconda delle capacità tecniche e dello stile di sciata. Ci sono gli easy carve, adatti a sciatori principianti e di medio livello, e sono in questo caso della stessa altezza dello sciatore. Per sciatori esperti ci sono gli sci da slalom e da race carve, che sono più corti, e da gigante, più alti della persona. Se lo sci da slalom può essere usato anche dallo sciatore evoluto, quello da gigante è decisamente più difficile da usare. Grande successo stanno avendo poi gli sci da free-ride, molto apprezzati da coloro che amano i fuori pista: si tratta di sci molto larghi, per consentire un migliore galleggiamento sulla neve fresca, e molto più lunghi (fino a 2 metri), che possono avere code e punte rialzate per consentire di sciare meglio in condizioni di neve non battuta”.

La neve non è tutta uguale
Farinosa, soffice, compatta, bagnata, ghiacciata: la neve, sulle piste, ha tante facce diverse. L’aspetto e la consistenza della neve possono cambiare a seconda della località, della stagione, dell’ora del giorno o dello stato della pista. “La neve più facile e sicura, quella che fa scorrere bene gli sci, senza frenarli o farli scivolare troppo – prosegue Frachey – è quella compatta: la più amata e ricercata dagli sciatori.
Per affrontare al meglio anche le altre nevi, più insidiose, bastano pochi accorgimenti. Quando si scia su neve molto ghiacciata non bisogna dimenticarsi di affilare bene le lamine, così che gli sci facciano presa sulla neve e impediscano pericolose scivolate, in cui non ci si riesce più a fermare. Se invece la neve è molto bagnata, come può accadere ad esempio a fine stagione, gli sci devono essere perfettamente sciolinati: solo così, infatti, possono scorrere bene e diminuire l’effetto frenante della neve bagnata. La neve soffice e polverosa è frequente nei fuori pista e comporta il rischio che lo sci sprofondi: in questo caso è necessario “sedersi” un po’, in modo da non appesantire le punte degli sci”.

A cura di Elena Villa

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