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Gli antibiotici stimolano la produzione di batteri pericolosi

03/03/2015

Gli antibiotici sono delle sostanze note per la loro capacità di uccidere i batteri. Per questo motivo sono usati nel trattamento di alcune patologie. A volte possono avere effetti collaterali. Tra questi un gruppo di ricercatori dell’Università della Nord Carolina-Chapel Hill e dell’Università di San Diego-La Jolla, hanno individuato la formazione di biofilm, comunità di batteri che si formano sulle superfici. Secondo le loro evidenze, questo potrebbe non essere un effetto collaterale bensì una specifica attività dei batteri al di là della loro funzione antibiotica.

Tutti hanno familiarità con i “biofilm”: la patina che si forma sulle superfici dei denti, la placca, ne è un classico esempio. A volte questi sono ‘buoni’, quando proteggono ad esempio le radici delle piante dagli agenti patogeni, ma sono anche dannosi quando si formano nei cateteri o nei tubicini usati per nutrire i pazienti. Secondo gli autori dello studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, per lungo tempo si è pensato che i batteri producessero antibiotici perché uccidono altri batteri, invece pare che i batteri possano essersi evoluti per produrre antibiotici allo scopo di formare biofilm e non solo per la loro capacità di sterminare batteri.

Gli scienziati hanno osservato l’azione del batterio del terreno Bacillus cereus che stimolava il batterio Bacillus subtilis (presente anche nel tratto gastrointestinale del corpo umano) a formare biofilm in risposta a un segnale. Questo segnale è stato identificato nella tiocillina, un membro di una classe di antibiotici prodotti da una certa varietà di batteri. Questa tiocillina dunque poteva svolgere due distinte funzioni: modificando la sua struttura, i ricercatori hanno eliminato la sua attività antibiotica ma non quella di stimolo alla produzione di biofilm.

Pertanto – sostengono i ricercatori – gli antibiotici possono indipendentemente e simultaneamente indurre la formazione di biofilm potenzialmente pericolosi in altri batteri con vaste implicazioni per la salute umana.

 

Gli antibiotici, da usare solo in caso di necessità

Secondo la dottoressa Paola Morelli, infettivologa di Humanitas, «lo studio dimostra quello che è già noto degli antibiotici ovvero di rappresentare da una parte un’arma contro i batteri ma di indurre allo stesso tempo anche degli effetti nocivi. La ricerca – continua – mette infatti in evidenza la capacità degli antibiotici di possedere, oltre alla funzione battericida, anche la capacità di indurre un alterato comportamento di alcuni batteri favorendo l’aumento della produzione di biofilm».

Infine un’indicazione: «Lo studio avvalora la convinzione che gli antibiotici devono essere utilizzati con particolare cautela e solo in caso di reale necessità, in particolare in una fase in cui si assiste a una scarsità di nuove molecole antibatteriche disponibili nel prossimo futuro e al crescere di resistenze microbiche che rendono alcuni fenotipici batterici praticamente incurabili», conclude l’esperta.

 

 

 

Commento a cura della

dott.ssa Paola Morelli

Infettivologa Humanitas

 

 

 

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