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Lotta al fumo, divieto in auto in presenza di minori?

21/01/2015

Divieto di fumo nelle automobili in presenza di minori. Questo l’obiettivo del decreto al quale sta già lavorando il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, spinta dalla necessità di limitare i danni del fumo passivo soprattutto tra i giovanissimi. Ma la questione, secondo il Ministro, necessita di maggiori approfondimenti. Nell’ambito dello studio di nuove misure antifumo, ci sono in ballo argomentazioni che potrebbero comportare anche il divieto di fumo in alcuni spazi aperti di uso pubblico, come parchi, stadi e spiagge.

Insomma il ministro Lorenzin torna alla carica con una serie di provvedimenti atti a ridurre i danni causati dal fumo passivo, sperando anche di riuscire a limitare l’abitudine al fumo in chi non riesce a smettere, e mettendo in primo piano anche la prevenzione del tabagismo, rivolta soprattutto ai giovani, che sono la categoria più a rischio.

Il fumo è la prima causa di morte, e in Italia per patologie correlate al fumo muoiono circa 70.000 persone l’anno. Si stima inoltre che oggi i giovani consumino la loro prima sigaretta intorno all’età di 11 anni. Da tali premesse la necessità di proseguire, secondo il ministro della Salute, su quella strada già intrapresa nel 2003 con l’approvazione della Legge Sirchia, e il conseguente divieto di fumo nei luoghi pubblici (chiusi), con l’obiettivo di imporre nuovi divieti che potrebbero mettere in crisi i fumatori ma salvaguardare la salute, in primis, di chi patisce gli effetti collaterali del fumo passivo.

«Sono molto contenta che si sia presa la decisione di avere una legge che eviti di fumare in macchina, specie in presenza di bambini. Numerosi studi internazionali hanno dimostrato che i danni da fumo passivo, nel senso di esposizione a cancerogeni e sostanze dannose per le vie aeree e sistema circolatorio, sono uguali a quelli del fumo attivo. Soprattutto per i bambini, che sono esseri piccoli e in fase di crescita, suscettibili quindi di danni irreversibili. Per fumo passivo si intende quello aspirato, ma non dimentichiamoci del fumo di terza mano, cioè di quel fumo che si deposita su vestiti e ambienti. Quello depositato è difficilissimo da rimuovere, ma contiene tutti i cancerogeni della sigaretta. Il rischio è che i bambini, toccando gli ambienti, introducano con la bocca le sostanze dannose», spiega la dottoressa Licia Vanessa Siracusano, referente del Centro Antifumo di Humanitas Cancer Center.

Quindi come dovrebbe comportarsi un fumatore in casa?

«Con rispetto degli altri. In casa non si dovrebbe fumare, sarebbe il caso di farlo fuori e di rimanere in balcone 15 minuti, almeno, per lasciar traspirare i vestiti, ma non basta».

Come si possono limitare i danni da fumo passivo?

«Per limitare i danni da fumo passivo, l’unica cosa che mi sento di consigliare è quella di non avere paura o timore a chiedere al fumatore di allontanarsi o di rinviare. Bisogna quindi difendersi perchè nel 2014 è ormai imprescindibile la difesa della propria salute».

Commento a cura della dottoressa Licia Vanessa Siracusano

referente del Centro Antifumo di Humanitas Cancer Center

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