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Chirurgia plastica

Ginecomastia, la chirurgia per l’eccesso di grasso pettorale negli uomini

13/12/2017

Uno dei motivi per cui l’uomo può rivolgersi al chirurgo plastico è la correzione della ginecomastia, una condizione benigna caratterizzata dall’aumento di tessuto della ghiandola mammaria e da adiposità localizzata. In alcuni individui questo inestetismo può minare l’autostima e il benessere generale creando imbarazzo e disagio. L’intervento chirurgico rappresenta una delle opzioni a disposizione per eliminare definitivamente la ginecomastia. Con quali tecniche e in che modo si corregge questa condizione? Ne parliamo con il professor Marco Klinger, responsabile di Chirurgia Plastica presso Humanitas.

Variazioni ormonali a ogni età

La ginecomastia può manifestarsi a qualsiasi età e può diventare problematica durante la pubertà o l’età adulta, con una maggiore incidenza dopo i 50 anni. L’aumento del tessuto mammario è il risultato dell’alterazione dell’equilibrio ormonale fra il testosterone e gli estrogeni, con una riduzione dell’attività del primo e un aumento dei secondi.

Quelle patologie che determinano un disequilibrio ormonale, come l’ipogonadismo nella sindrome di Klinefelter o l’ipertiroidismo, possono contribuire all’insorgenza di questo inestetismo. In alcuni casi, la ginecomastia è determinata dall’assunzione di farmaci, tra cui quelli utilizzati nel trattamento del tumore della prostata. Sempre più spesso, però, la causa è da ricercarsi nello stile di vita, dall’alimentazione alla scarsa attività fisica.

La chirurgia

Modificare lo stile di vita è importante, ma spesso per risolvere la ginecomastia non resta che ricorrere alla chirurgia plastica. L’intervento, secondo quanto riferisce l’American Society of Plastic Surgeons, negli Stati Uniti ha conosciuto un vero e proprio boom con un’impennata del 36% dal 2000 al 2016.

Chi potrebbe essere il candidato ideale per questo intervento? «Un uomo vicino al peso forma, che soffre a causa dello sviluppo eccessivo della propria regione pettorale. A seconda dei casi, il “seno” negli uomini ha una componente soprattutto ghiandolare (la ghiandola è eccessivamente sviluppata), oppure adiposa (è presente un deposito di grasso localizzato nella regione pettorale), oppure i due elementi sono presenti contemporaneamente», risponde il professor Klinger.

In che modo avviene l’intervento? «Se l’inestetismo è determinato da un eccessivo sviluppo della ghiandola mammaria, si provvede a eliminarne un disco (non tutta la ghiandola per evitare l’effetto, ugualmente antiestetico, del petto “scheletrico”). L’operazione avviene praticando un’incisione lungo il margine inferiore dell’areola, il tessuto scuro che circonda il capezzolo. Se la rotondità eccessiva è determinata da un accumulo di grasso, invece, la soluzione migliore è praticare una lipoaspirazione localizzata. In questo caso – spiega lo specialista – si utilizzano cannule aspiranti, introdotte nella regione pettorale attraverso incisioni di pochi millimetri».

«Quando la ginecomastia è determinata contemporaneamente dall’ingrossamento della ghiandola e dal deposito localizzato di grasso, si abbinano le due tecniche, in modo da ottenere un risultato il più possibile naturale. A seconda dei casi e delle preferenze del paziente, l’intervento può avvenire in anestesia locale, in anestesia locale con sedazione (il paziente è assopito) o in anestesia generale».

Dopo l’intervento il paziente può seguire qualche accortezza particolare per la cura dei segni lasciati dall’intervento: «Può essere utile indossare una guaina elastica compressiva per 7-10 giorni, in modo da aiutare la retrazione dei tessuti, ed effettuare brevi massaggi locali per favorire la migliore qualità delle cicatrici. In generale, si può ritornare al lavoro dopo 2-3 giorni, mentre bisogna aspettare un po’ di più per riprendere l’attività fisica», conclude il professor Klinger.

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