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Infezioni urinarie e prostata, quale relazione?

13/11/2017

In caso di infezione del tratto urinario la principale indiziata è la prostata. Questo disturbo è più facilmente riscontrabile in pazienti con prostata “ingrossata” o infiammata. L’ipertrofia prostatica benigna e la prostatite sono infatti le patologie che più predispongono a una cistite nell’uomo. Ne parliamo con il dottor Alberto Saita, urologo di Humanitas.

Cistiti: uomini e donne

Le infezioni urinarie sono certamente meno comuni negli uomini rispetto alle donne, più esposte al rischio in tutte le età: «L’uomo gode di una situazione anatomica favorevole, ovvero una maggiore lunghezza dell’uretra che rappresenta la porta d’ingresso per i batteri dall’esterno. Fino ai 50 anni d’età circa gli uomini sono dunque meno esposti ma dopo i 50-60 anni l’incidenza delle cistiti comincia ad aumentare anche nell’uomo per via di alcune situazioni predisponenti», ricorda il dottor Saita.

Cistiti in età adulta

Gli uomini con infezione del tratto urinario presentano una patologia subclinica che può portare a batteriuria (la presenza di batteri nelle urine) e sintomi come l’incompleto svuotamento della vescica. «In età adulta questo disturbo è dovuto a problemi ostruttivi e all’ipertrofia prostatica benigna, una condizione comune con l’avanzare dell’età».

«Le infezioni del tratto urinario – continua lo specialista – sono dunque causate da ostruzione cervico-uretrale e si caratterizzano per l’irregolarità dello svuotamento vescicale, per l’irritazione della vescica, per l’aumentata frequenza minzionale (pollachiuria), la necessità a urinare nelle ore notturne (nicturia, che si differenzia dalla poliuria, quando la quantità di urina emessa è consistente ed è tipica dei pazienti con diabete, ad esempio). Inoltre questi sintomi possono eventualmente accompagnarsi anche a febbre e dolore alla schiena; quest’ultimo è un sintomo più preoccupante perché è il segno di una possibile complicazione della cistite in pielonefrite e richiede l’accesso in Pronto Soccorso».

A quali esami ci si deve sottoporre? «In caso di cistite è prevista l’esecuzione di un’ecografia e dell’esplorazione rettale e il ricorso all’esame colturale delle urine semplice e specifico per definire la scelta degli antibiotici. Infine è necessaria anche l’uroflussometria per vedere se c’è ostruzione e dunque se il paziente è predisposto a recidiva». Le cistiti possono essere episodiche o ricorrenti: «Le batteriurie sistematiche rendono necessario un intervento disostruttivo con l’utilizzo del laser prostatico, l’intervento che rappresenta ormai il gold standard in caso di grosso residuo urinario e urinocoltura positiva».

L’ipertrofia prostatica benigna

È dunque questa condizione ad associarsi a cistite nell’adulto, ma «l’aumento delle dimensioni della prostata non è necessariamente sinonimo di ostruzione; le maggiori dimensioni della ghiandola rendono il soggetto più esposto a infezioni del tratto urinario. In ogni caso l’ipertrofia prostatica accompagna l’evoluzione della vita dell’uomo; certamente uno stile di vita corretto può proteggere la sua salute, mentre un’alimentazione ricca di grassi, alcol e zuccheri unita a una vita sedentaria espone un po’ di più a rischi».

In caso di presenza di sintomi è bene effettuare gli esami per valutare le condizioni dell’apparato urogenitale maschile: «Se i sintomi sono assenti non ci sono indicazioni a fare screening. In caso contrario o in presenza di familiarità per tumore alla prostata è bene sottoporsi a esame del PSA, ecografia e all’esplorazione rettale. C’è infine il cosiddetto screening opportunistico, quando ci si sottopone volontariamente al test».

Prima dei 50 anni

In età meno avanzata l’infezione del tratto unitario deve far temere una prostatite o una infezione trasmessa sessualmente: «La cistite e la prostatite sono situazioni che richiedono un’indagine approfondita con l’esame delle urine, la spermiocoltura e test di Stamey e il tampone uretrale. L’urinocoltura permette di rilevare la presenza dei batteri normalmente associati alla cistite come l’E.coli o la klebsiella. In situazioni particolari può essere utile effettuare approfondimenti diagnostici con ricerca di clamidia, trichomonas e micoplasma. I sintomi possono anche riguardare la sfera sessuale, come la disfunzione erettile e l’eiaculazione precoce».

«L’emospermia, ovvero la presenza di sangue nello sperma è segno di prostatite di base, anche l’ematuria, la presenza di sangue nelle urine, può essere presente nella cistite ma in questo caso bisogna escludere la presenza di tumore vescicale». Altre manifestazioni di infezioni urinarie sono rappresentate da «epididimiti, da calcolosi urinaria complicata così come da fimosi serrate del prepuzio», conclude il dottor Saita.

 

 

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