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Ernia del disco, quali rischi dalle posture scorrette?

17/10/2017

Discopatie e lombalgie sono due fra le condizioni più diffuse nella popolazione generale, causa di dolore – il fatidico mal di schiena – che peggiora la qualità di vita e porta a forme di invalidità più o meno severe. Il termine discopatia fa riferimento alle alterazioni dei dischi vertebrali tra cui l’ernia del disco, ovvero la fuoriuscita del materiale contenuto all’interno. L’ernia discale vive un rapporto stretto con gli stili di vita: «La sedentarietà e le posture scorrette non fanno altro che favorire l’erniazione di un disco intervertebrale», ricorda la dottoressa Lara Castagnetti, osteopata e specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa di Humanitas.

Il disco intervertebrale

Tra due vertebre ci sono dei dischi che hanno lo scopo di assorbire le sollecitazioni. Se troppo intense, queste sollecitazioni potrebbero lacerare l’anulus fibrosus, la parte più esterna del disco dalla quale potrebbe fuoriuscire il materiale gelatinoso contenuto: «Bisogna immaginare i dischi come dei cuscinetti fra due strutture rigide. Se queste non sono perfettamente allineate o devono lavorare di più per via di una postura scorretta, il disco si usura più in fretta e quindi si arriva all’erniazione», spiega l’esperta.

Ma non sono solo le posture viziate a mettere in pericolo l’integrità dei dischi intervertebrali: «Anche le dismetrie, ad esempio nei pazienti che hanno una gamba più lunga dell’altra, oppure chi scarica il peso del piede sulla parte esterna dello stesso, alterando così il cammino. In questi casi la zona lombare ne risente». Qui sono più frequenti le ernie del disco: «La più comune è proprio quella “L5-S1”, ovvero tra la quinta vertebra lombare e la prima sacrale. Quelle dorsali sono più rare e sono causate più da movimenti improvvisi in rotazione, mentre quelle cervicali sono più comuni e anch’esse hanno nelle posture scorrette un fattore di rischio».

Le posture da evitare

Ma in quali casi si può favorire la formazione di un’ernia semplicemente stando seduti in maniera scorretta? «Per quelle cervicali si può pensare a chi tiene a lungo il capo flesso in avanti e in maniera costante. In questo modo – spiega la dottoressa Castagnetti – aumenta il carico a livello dei dischi. Mentre per quelle lombari attenzione alle posizioni in cui, da seduti, la colonna vertebrale non è allineata e si tende a poggiare i glutei non alla parte terminale dello schienale ma “scivolando” più avanti».

Le discopatie – quindi ernie e protrusioni, ovvero lo schiacciamento del disco intervertebrale – non sono solo un problema che riguarda gli adulti: «Anche gli adolescenti che mantengono posture viziate e che non fanno attività fisica, dunque sono sedentari e passano ore davanti al computer, sono esposti a rischi. È importante che facciano movimento, praticando qualsiasi tipo di attività fisica purché aerobica e che, nel caso di ernia o protrusione già sorta, si sottopongano a fisioterapia, ginnastica posturale e osteopatia. Prima si interviene meglio è, per evitare ulteriori problemi molti anni dopo», avverte la dottoressa.

Un consiglio per chi sta in ufficio

Mantenere una postura corretta è il primo consiglio da seguire se si sta a lungo seduti alla scrivania davanti al Pc, con la colonna allineata e le spalle dritte. Ma appena si può è bene per diversi secondi assumere una posizione con cui fare un po’ di stretching: «Può essere utile portare la colonna a 110° se si ha a disposizione una sedia con lo schienale reclinabile, magari durante una telefonata. In questo modo – conclude la dottoressa Castagnetti – si rilascia la zona lombare e si fanno “respirare” i dischi».

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