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Medicina alternativa e potenziale energetico

26/11/2002

Medicina tradizionale cinese, ayurvedica, omeopatia, fitoterapia. Si tratta di sistemi di cura, con radici molto antiche, che hanno in comune una visione “olistica” del paziente che perciò considera l’unicità di corpo e psiche. E non rappresenta l’unica diversità rispetto alla Medicina occidentale, è sostanzialmente diverso anche il pensiero che ne costituisce la base: analogico per la Medicina tradizionale cinese, analitico per la Medicina occidentale. Rivolgiamo alcune domande alla dott.ssa Valentina Bellato, responsabile della sezione della Terapia del Dolore, presso l’Unità Operativa di Anestesia e Terapia Intensiva Generale diretta dal dott. Giovanni Bordone .

In cosa consiste un approccio olistico?
Cinque secoli fa Theophrastus Paracelsus (1493-1541) insegnava i principi di una medicina a misura d’uomo; egli sosteneva che “…l’origine delle malattie è nell’uomo e non fuori di esso; ma le influenze esterne agiscono sull’intimo e fanno sviluppare le malattie… Un medico… dovrebbe conoscere l’uomo nella sua interezza e non solo nella sua forma esterna…”. Questo è il principio di fondo della medicina alternativa: la assoluta inscindibilità tra mente e corpo. Mentre la medicina occidentale tratta la malattia come entità clinica, da analizzare nelle sue componenti e la isola dalle caratteristiche individuali e personali di ciascun malato, la medicina alternativa studia sempre corpo e psiche come realtà inscindibili. Il piano rivoluzionario di queste discipline è quello di trattare l’individuo nel suo insieme, mente e corpo. Il corpo si può ammalare perché la mente soffre e viceversa. E’ ovvio che se la mente e il corpo sono così collegati, diventa naturale considerare il paziente nella sua particolarità, e non solo la malattia nella sua genericità. L’altra caratteristica importante di queste antiche discipline mediche è l’attenzione all’ambiente, allo stile di vita, alla dietetica ed alla ginnastica, quindi alla prevenzione delle malattie, infatti per il medico tradizionale cinese il malato ha in sé le risorse di guarigione ed il medico, ristabilendo il giusto flusso energetico e riportandolo a corrette norme di vita, lo accompagna nel percorso di guarigione.

C’è un fondamento scientifico?
Certo, i principi che regolano la stretta connessione tra mente e corpo, lungi dall’essere astratti, hanno invece solide basi scientifiche; possono avere caratteristiche ritualistiche, ma mai magiche. Inoltre già dal 1800 la Medicina occidentale ha revisionato, sistematizzato ed accettato i principi diagnostici e terapeutici di tali discipline e da molti anni sono in corso studi controllati che hanno permesso l’accettazione e la validazione di alcuni trattamenti (Organizzazione Mondiale Sanità).

Quando secondo lei è utile ricorrere alla medicina alternativa?
Io, a volte, mi avvalgo delle cosiddette Tecniche alternative nell’ambito di “Terapia del Dolore” . Sono pazienti con sintomatologia algica cronica che sviluppano perciò quadri ansioso-depressivi, il dolore non consente loro una qualità di vita ed il dolore finisce per “diventare esso stesso malattia”. Ma Terapia del Dolore non è certamente l’unica occasione di utilizzo di questo approccio e di questi metodi di cura: più in generale, per cercare di chiarire come e quando questi trattamenti risultano efficaci, si può provare a immaginare la progressione salute – malattia non come nettamente separate ma come un continuum: all’inizio di questo spettro abbiamo il soggetto in salute ed in ottimo equilibrio energetico il quale per insulti derivanti dall’ambiente o da disfunzioni interne inizia a sviluppare patologia fino ad avere nel tempo, se tali noxae, cioè le cause nocive, non vengono riconosciute e rimosse, la malattia conclamata: quest’ultima situazione implica, nella maggior parte dei casi, l’urgenza della cura. Pertanto si utilizza la medicina occidentale che è più rapidamente efficace mentre le tecniche alternative richiedono tempi più lunghi utilizzando metodiche di riequilibrio energetico complesse e raffinate. La Medicina alternativa permette di utilizzare al meglio il potenziale energetico con il quale si nasce, di incanalare in modo migliore le nostre energie interne, infatti, è molto utile in individui considerati sani secondo i criteri della medicina occidentale, ma che possono trarre forti benefici da questo tipo di trattamenti. I saggi cinesi infatti affermavano “che curare quando c’è già malattia è come mettersi a scavare un pozzo quando si ha sete”.

Quindi la medicina alternativa si utilizza sia come metodo di cura sia di prevenzione?
In caso di malattia conclamata ci si chiede quando e dove ha avuto inizio la malattia clinica, cosa c’era prima che nascesse, se si è sviluppata in un individuo con equilibrio energetico ottimale, con un’alimentazione corretta, con schemi comportamentali ed attitudini adeguati. Le tecniche della medicina alternativa indagano questo ambito per arrivare all’origine del problema allo scopo di eliminare la malattia alla sua origine. Lo stato di salute identificato nell’equilibrio energetico e nel flusso ottimale dell’energia vitale può essere migliorato, si può guarire in caso di malattia, si può allontanare il rischio di insorgenza delle malattie e rendere l’individuo più longevo.

A chi ci si deve rivolgere?
Per trattamenti di questo genere bisogna affidarsi solo a specialisti certificati del settore: si tratta di Medici che hanno conseguito Specializzazioni post-laurea che generalmente durano 3 – 4 anni e che prevedono una formazione teorico pratica molto approfondita.

A cura di Federica Rosazza

Humanitas Salute ha già pubblicato riguardo la “Terapia del Dolore”:
Bellato: c’è dolore e dolore!

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