Per la prevenzione è sicuramente utile, ma l’attività fisica può trovare spazio anche in fase di trattamento? Stiamo parlando di emorroidi, un disturbo molto comune caratterizzato dal rigonfiamento di alcune vene dell’ano. Ne parliamo con il dottor Stefano Bona, Responsabile della sezione di Chirurgia generale e day surgery dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale e digestiva di Humanitas.

La prevenzione delle emorroidi passa attraverso uno stile di vita salutare. Per la dieta è raccomandato un adeguato introito di fibre e di acqua per rendere le feci più morbide e agevolare il transito intestinale. Ma è suggerito anche mantenersi attivi, praticando regolarmente attività fisica, a partire dalla semplice camminata e sempre allo scopo di assicurarsi una buona funzionalità intestinale: «Una regolare attività fisica aiuta a prevenire la stipsi, che è il principale fattore scatenante delle emorroidi», aggiunge il dottor Bona.

(Per approfondire leggi qui: Emorroidi: sovrappeso, abuso di alcol e poche fibre tra fattori di rischio)

Non mettere sotto sforzo i muscoli addominali

«Quando però la malattia si è instaurata – continua – lo sforzo fisico può contribuire ad aggravarla, soprattutto se si tratta di attività intense che impegnano la muscolatura addominale come, ad esempio, correre, saltare, sollevare pesi».

In che modo invece si può comunque restare attivi nonostante le emorroidi? «Può essere invece meno fastidioso nuotare, pedalare o fare una ginnastica dolce senza forti contrazioni addominali. Tuttavia, se le emorroidi sono esterne, anche il solo contatto nella posizione seduta può essere fastidioso e quindi sport come ciclismo, equitazione, canoa o canottaggio sono forse da evitare», conclude lo specialista.

(Per approfondire leggi qui: Intestino, troppa attività fisica può danneggiarlo?)