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Attività fisica, importante per la gestione di ventidue malattie croniche

05/06/2017

Un unico “farmaco” per ventidue diverse malattie croniche. È l’attività fisica, utile per migliorare le capacità funzionali dei pazienti e per ridurne la disabilità. È quanto è emerso da una ricerca dell’Università di Jyväskylä (Finlandia). Dall’Alzheimer all’artrosi ad alcune forme di tumore, l’esercizio risulta fondamentale non solo per la prevenzione ma anche per il contributo che può dare al trattamento. Il ruolo terapeutico dell’attività fisica nelle patologie cronico-degenerative è un dato consolidato, sottolineano i professionisti di Humanitas.

Nella revisione, pubblicata su British Journal of Sports Medicine, sono stati considerati 85 studi. I ricercatori hanno visto come l’attività fisica aerobica, gli esercizi di forza, una combinazione tra queste due modalità e gli esercizi specifici per ciascuna malattia avessero un impatto positivo sulle capacità funzionali dei pazienti. L’associazione positiva è stata riscontrata nell’85% dei lavori di ricerca analizzati.

(Per approfondire leggi qui: Attività fisica, protegge il cuore anche in caso di sovrappeso e obesità)

Per valutare i benefici del movimento sui pazienti negli studi erano stati utilizzati diversi indicatori delle capacità funzionali. Tra questi il test della camminata in sei minuti, che misura quanti metri un soggetto può percorrere camminando il più velocemente possibile per valutare la capacità di compiere gesti quotidiani, o il Berg balance test per misurare le facoltà motorie, ad esempio, nel passaggio dalla posizione seduta a quella eretta o nello stare in posizione eretta su un solo piede. Anche gli stessi pazienti avevano riferito dei miglioramenti nelle capacità di svolgere le normali attività.

L’attività fisica non solo per la riabilitazione

Negli anni sono emerse sempre maggiori evidenze sull’utilità dell’attività fisica per un numero crescente di patologie croniche. Non più solo cardiopatie ischemiche e diabete; fare esercizio fisico aiuta i pazienti affetti da diverse patologie come le malattie osteomuscolari o alcune forme di tumore.

I vantaggi dell’attività fisica vanno oltre il recupero funzionale; la sua efficacia si esprime su diversi fronti. L’esercizio fisico non serve solo per restituire la funzionalità perduta. Si è fatto un passo ulteriore: l’esercizio aiuta a modulare i meccanismi immunologici, neurovegetativi, ormonali che hanno causato la patologia. Consideriamo ad esempio un paziente colpito da ictus: la riabilitazione serve per recuperare il movimento di un braccio, per esempio. Ma se a ciò associamo dell’attività fisica aerobica come la camminata, ecco che i benefici forniti saranno ulteriori.

(Per approfondire leggi qui: Parkinson, l’attività fisica migliora la mobilità?)

Si ricorda in ogni caso che il tipo di attività fisica va calibrato sulle esigenze del paziente, sempre nella forma di attività fisica aerobica a cui può essere associato un programma di rinforzo muscolare a intensità non troppo elevata.

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