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Spalla congelata, come recuperare la funzionalità articolare?

24/05/2017

Un dolore acuto e l’incapacità di muovere la spalla e alzare completamente il braccio. Sono alcuni sintomi tipici della cosiddetta spalla congelata, una condizione dovuta all’infiammazione della  capsula articolare. È chiamata così perché l’articolazione si irrigidisce, la spalla si blocca e la mobilità si riduce. Ma come “scongelare” la spalla? Ne parliamo con il dottor Mario Borroni, ortopedico della spalla e del gomito di Humanitas.

Il nome scientifico della spalla congelata è capsulite adesiva: quali sono i suoi fattori di rischio? «Può essere associata a patologie metaboliche come l’ipotiroidismo e il diabete, a  sforzi  o azioni ripetitive con braccio tenuto a lungo in posizione elevata. Ma anche piccoli traumi a carico della spalla possono portare al “congelamento” della stessa», risponde lo specialista. «Determinante è la predisposizione del soggetto dal momento che questa condizione è forse  associata a una problematica autoimmune e alle condizioni post menopausali. Infatti,  il “paziente tipo” è di sesso femminile e di età compresa fra i 35 e i 55 anni».

(Per approfondire leggi qui: Cadute da cavallo, attenzione anche alle lussazioni)

L’insorgenza è spesso acuta «anche da un giorno all’altro, il dolore è intenso e non di rado porta il paziente al pronto soccorso. In una seconda fase l’intensità del dolore diminuisce e questa è l’occasione per intervenire e recuperare un certo range di movimento».

La prima forma di intervento è finalizzata al controllo del dolore

«L’evoluzione della capsulite adesiva è tendenzialmente benigna, la condizione può anche risolversi spontaneamente. Per trattare la sintomatologia iniziale generalmente consigliamo che il paziente segua una terapia cortisonica orale e tenga il braccio fermo. È indispensabile indossare un tutore, sempre per limitare il dolore. A questo scopo è possibile anche sottoporsi a una terapia a base di correnti interferenziali».

(Per approfondire leggi qui: Ahi… Che dolore alla spalla!)

Appena possibile, però, è necessario l’intervento del fisioterapista che guidi il paziente verso il recupero funzionale dell’articolazione «in modo tale da recuperare la mobilità. Bisogna evitare che la spalla si irrigidisca ulteriormente. Solo un professionista sa come assecondare i movimenti e, almeno in una prima fase, è difficile che il paziente possa autogestirsi con esercizi di stretching o di rinforzo. Solo in rari casi, se le terapie non dovessero essere efficaci e il dolore dovesse limitare le quotidiane attività del paziente, si può intervenire chirurgicamente in artroscopia», conclude il dottor Borroni.

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