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Dall’avocado un aiuto contro la sindrome metabolica?

03/05/2017

Consumare regolarmente avocado potrebbe aiutare a controllare le diverse componenti della sindrome metabolica, in particolare il livello di grassi nel sangue.

Un gruppo di ricercatori iraniani ha condotto una revisione di diversi studi realizzati per indagare gli effetti del consumo di avocado sui diversi elementi che qualificano la sindrome metabolica. Si tratta di un insieme di alterazioni metaboliche che contribuiscono ad aumentare il rischio cardiovascolare e metabolico: iperglicemia, ipertensione, livelli eccessivi di colesterolo e trigliceridi, a cui si aggiunge un Indice di massa corporea oltre la soglia del sovrappeso e dell’obesità.

(Per approfondire leggi qui: “L’avocado aiuta a proteggere la pelle dai danni del sole”, vero o falso?)

Gli studi revisionati hanno suggerito un effetto benefico dell’avocado su questi fattori: i più rilevanti sono stati riscontrati riguardo il profilo lipidico, con variazioni positive del livello di colesterolo LDL, quello “cattivo”, HDL, quello “buono”, il livello di colesterolo totale e dei trigliceridi. Tra gli studi inclusi nella ricerca, due hanno indicato degli effetti ipoglicemizzanti in soggetti sani e un supporto per il controllo della glicemia in pazienti diabetici grazie a una dieta ricca di grassi monoinsaturi, proprio come l’olio dell’avocado. Altre ricerche hanno documentato effetti antipertensivi, antiaterosclerotici e antitrombotici, tutti effetti cardioprotettivi.

Nell’avocado importanti micronutrienti

Lo studio, pubblicato su Phytotherapy Research, ha considerato i benefici dell’utilizzo di tutte le parti del frutto, dalla buccia alla polpa all’estratto suggerendo, in conclusione, l’impiego dell’avocado come supplemento per integrare il trattamento delle diverse componenti della sindrome metabolica. Necessari però risultano essere ulteriori approfondimenti sulle possibili interazioni dell’avocado con i farmaci utilizzabili per queste condizioni.

L’avocado è fonte di carotenoidi, minerali, fenoli, vitamine A, gruppo B, C ed E e grassi “buoni”. Gli effetti positivi del suo consumo sono attribuibili a questi micronutrienti: è un frutto prezioso quanto l’olio di oliva perché sono ricchi entrambi di acido oleico che è un grasso cosiddetto buono in quanto monoinsaturo. L’elevato contenuto di fitosteroli permette una riduzione della glicemia poiché inibiscono gli enzimi deputati alla digestione dell’amido.

Avocado anche amico dell’intestino

Ma i benefici non finiscono qui. Anche l’intestino è avvantaggiato dal consumo di avocado: i benefici che si possono trarre a livello intestinale sono superiori ad altri alimenti (il noto kiwi preso a colazione al mattino) perché l’avocado è molto ricco di fibre che quindi facilitano il transito. Altra caratteristica del frutto tropicale, è quella di contenere oli: i benefici sono equiparabili a quelli che si ottengono assumendo cibi oleosi e fungere così da blandi lassativi cosiddetti ‘emollienti’. Meglio l’avocado del vecchio olio di ricino!.

(Per approfondire leggi qui: Dieta mediterranea, grassi “buoni” amici di linea e salute)

Nonostante questo profilo, che è valso al frutto l’etichetta di super-food, è sempre bene non esagerare con il suo consumo, né vederlo davvero come un alimento miracoloso: l’avocado è sì un alimento utile e di beneficio ma da utilizzare moderatamente non essendo a calorie-zero. Il suo consumo deve rientrare in uno stile di vita corretto, ovvero Dieta mediterranea e attività fisica. Se lo si assume solo perché si legge che fa bene, prescindendo dalle buone regole dietetiche, aggiunge solo calorie. È come abbondare troppo con olio di oliva.

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