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Emicrania, anche l’obesità tra i fattori di rischio?

04/05/2017

Che relazione c’è tra il peso corporeo e l’emicrania? Una risposta arriva da una ricerca internazionale pubblicata su Neurology: sia l’obesità che il sovrappeso farebbero aumentare il rischio di soffrire di questa forma di mal di testa. Ce ne parla il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas.

I ricercatori hanno preso in esame un totale di 12 studi relativi a poco meno di 289 mila partecipanti che avevano indagato il legame tra l’emicrania e l’Indice di Massa corporea (Imc – un parametro che misura il peso e si calcola dividendo il peso espresso in Kg per il quadrato dell’altezza in metri). Valori pari ad almeno 30 kg/m2 indicano una condizione di obesità mentre valori inferiori a 18,5 kg/m2 ne indicano una di sottopeso.

(Per approfondire leggi qui: Mandorle, zenzero, semi di lino: ecco perché sono utili contro l’emicrania)

Dopo aver corretto i dati per sesso ed età, dalla ricerca è emerso un rischio aumentato del 27% di insorgenza dell’emicrania negli individui obesi e del 13% in quelli sottopeso. Proprio il sesso e l’età sono importanti variabili nella relazione tra Indice di Massa corporea ed emicrania. Come riferiscono gli autori dello studio tanto il rischio di sviluppare obesità quanto la prevalenza dell’emicrania sono maggiori fra le donne e le persone più giovani.

Emicrania e fattori ambientali

Gli elementi che possono spiegare questa relazione non sono noti: probabilmente è coinvolta la produzione da parte del tessuto adiposo di molecole che rivestono un ruolo nell’emicrania oppure potrebbero pesare altri fattori associati ai chili in eccesso, come l’assunzione di farmaci o le variazioni nei livelli di attività fisica svolta. Ad ogni modo – concludono i ricercatori – sono necessari ulteriori studi per vedere se le variazioni del peso corporeo possano ridurre il rischio di emicrania.

(Per approfondire leggi qui: Mal di testa: disturbi sonno, alcol e sport tra i fattori di rischio. Guarda il video)

«L’emicrania – ricorda il dottor Tullo – è una patologia molto complessa e invalidante del nostro sistema nervoso dovuta sia a fattori genetici che ambientali. Tra i vari fattori scatenati, oltre allo stress psico-fisico, al ciclo mestruale, alla pillola anticoncezionale e alle perturbazioni meteorologiche, vi è anche l’alimentazione. Il controllo sia della qualità del cibo (da evitare ad esempio i formaggi stagionati, gli insaccati, i prodotti caseari, i cibi conservati, il pesce affumicato) che del giusto fabbisogno calorico giornaliero, e quindi del peso, può aiutare i pazienti a contenere le crisi che talvolta sono estremamente violente e poco responsive all’azione degli analgesici», conclude lo specialista.

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