Qui la salute è di casa. Secondo Bloomberg è l’Italia il Paese con il popolo più sano del mondo. E questo nonostante un’economia che arranca da diversi anni. Merito del nostro stile di vita, dell’alimentazione, di un’aspettativa di vita maggiore e di una minore incidenza di quei fattori che minacciano la salute come la pressione alta o il sovrappeso.

Il Bloomberg Global Health Index ci colloca in testa fra 163 Paesi con un punteggio di 93,11. Dietro di noi l’Islanda (91,21), la Svizzera (90,75), Singapore (90,23) e l’Australia (89,24). Se il Giappone è appena fuori dalla top five (al settimo posto) più dietro troviamo il Canada, al 17mo, e ancora più lontani gli Stati Uniti. Washington è inchiodato al 34mo posto soprattutto per la taglia dei cittadini statunitensi: poco meno del 70% è sovrappeso mentre in alcuni Stati federali 1 individuo su 3 è obeso.

L’indice è stato ottenuto considerando diverse variabili: dall’aspettativa di vita, che nel Belpaese supera gli 80 anni, alle cause di morte all’incidenza di fattori di rischio per la salute come l’ipertensione e l’assuefazione al fumo di sigaretta. A spingerci però in vetta è la dieta, con l’influenza della Dieta mediterranea associata a diversi benefici per la salute cardiovascolare e del metabolismo, ricca di prodotti naturali, come ortaggi e olio d’oliva.

Italiani in salute ma non molto felici

Se per valutare lo stato di salute di un popolo l’economia sembra non avere un ruolo così determinante, per definire il suo grado di felicità invece sì. L’ultima edizione del World Happiness Report delle Nazioni Uniti ha collocato l’Italia al 48mo posto nella classifica dei Paesi più felici. Qui i primi cinque sono Norvegia, Danimarca, Islanda, Svizzera e Finlandia. L’indice della felicità considera diverse variabili, tra dimensione sociale e personale, e dà all’economia un peso significativo: oltre alla speranza di vita, al supporto sociale e al livello di corruzione nella pubblica amministrazione, sono determinanti il Prodotto interno lordo e i livelli di occupazione. Il lavoro, il semplice fatto di averne uno, è uno dei fattori che più di altri influenza la percezione della felicità.