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Usa, diete scorrette dietro metà dei casi di ictus, infarto e diabete

05/05/2017

Troppo sale, troppi insaccati e carne rossa e poco pesce, frutta e verdura si nascondono dietro poco meno di 1 decesso su 2 dovuto a malattie cardiometaboliche. Negli Stati Uniti circa la metà delle morti per ictus, diabete e malattie cardiache sono state associate, infatti, a scarse abitudini alimentari. Il dato è emerso da una ricerca pubblicata su Journal of the American Medical Association. L’autrice principale proviene dalla Tufts University di Boston.

Le morti considerate sono quelle del 2012, in particolare gli oltre 702mila decessi dovuti a malattie cardiache o cerebrali o del metabolismo. Di queste il 45% è stato associato a diete che non rispettavano le raccomandazioni per una sana nutrizione. In dettaglio il consumo di cibi non considerati salutari era eccessivo, mentre scarseggiava il consumo di prodotti universalmente riconosciuti come sani, utili alla prevenzione di malattie come il diabete e l’ictus. I dati sulle abitudini alimentari sono stati ottenuti da diversi database riferiti agli anni che vanno dal 1999 al 2012.

Favorire pesce, frutta e verdura 

I ricercatori hanno identificato 10 alimenti o sostanze associati, in un senso o nell’altro, a queste patologie: sodio, frutta, verdura, cereali integrali, frutta secca e semi, carni rosse processate come bacon e salame, carni rosse processate, grassi polinsaturi degli oli di soia o di mais, omega 3 del pesce e bevande zuccherate.

(Per approfondire leggi qui: Dieta mediterranea, protegge il cuore anche dopo una malattia cardiaca?)

Sotto accusa in particolare l’eccesso di sodio, presente nel sale da cucina ma anche nella soia e in diversi prodotti lavorati: quasi 1 decesso su 5 è associato all’apporto smodato di questa sostanza tra i fattori di rischio, ad esempio, dell’insorgenza dell’ipertensione. Tra gli alimenti sani poco consumati dai cittadini statunitensi, invece, dietro il maggior numero di decessi ci sono la frutta secca e i semi ma anche il pesce, tutti ricchi di grassi buoni, associati a un miglior profilo metabolico.

(Per approfondire leggi qui: Ictus, le dieci regole per abbassare il rischio)

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