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Resistenza agli antibiotici, ecco i 12 batteri più pericolosi secondo l’Oms

28/02/2017

Polmonite, setticemie e gonorrea. I batteri che causano queste infezioni sono diventati negli anni sempre più resistenti agli antibiotici e ora sono finiti in una “lista nera” dell’Oms. L’Organizzazione mondiale della Sanità ha stilato una classifica delle 12 famiglie di batteri più pericolosi per la salute umana per orientare, in qualche modo, l’attività di ricerca pubblica e privata con cui affrontare il problema della resistenza ai farmaci. Secondo le stime dell’Oms e di altre agenzie internazionali, la resistenza agli antibiotici potrebbe causare anche 10 milioni di morti l’anno.

(Per approfondire leggi qui: Antibiotico resistenza, l’ONU contro la più grave minaccia a salute globale)

La lista è stata definita in base a diversi parametri, dal grado di mortalità delle infezioni scatenate da questi microorganismi patogeni, alla facilità di diffusione dagli animali agli uomini e da persona a persona alle possibilità di prevenire i contagi. Particolare attenzione è stata rivolta ai cosiddetti batteri multiresistenti, in grado di resistere a più farmaci, anche di ultima generazione, e di trasmettere con il loro materiale genetico questa capacità ad altri batteri.

Le tre categorie che raggruppano le famiglie di batteri più pericolosi è stata stilata in base all’urgenza del bisogno di nuovi antibiotici. Nel primo gruppo – quello in cui il problema della resistenza è più critico – ci sono i batteri del genere Acinetobacter baumannii, gli Pseudomonas e diversi Enterobacteriaceae, tra cui Klebsiella ed Escherichia coli, batteri multiresistenti responsabili, ad esempio, di infezioni correlate all’assistenza sanitaria come la setticemia o di polmoniti.

Battere della clamidia non incluso nella lista

Nel secondo gruppo sono stati inclusi l’Enterococcus faecium, lo Staphylococcus aureus, l’Helicobacter pylori, il Campylobacter spp., il batterio della Salmonella, e il Neisseria gonorrhoeae, il microorganismo responsabile della gonorrea. Tutti batteri che causano infezioni comuni come, ad esempio, le intossicazioni alimentari o la campylobatteriosi.

Infine nel terzo gruppo troviamo lo Streptococcus pneumoniae, battere che causa otiti, sinusiti e polmoniti, l’Haemophilus influenzae che provoca infezioni soprattutto nei bambini, e la Shigella, causa di shigellosi, una forma di dissenteria batterica.

(Per approfondire leggi qui: Resistenza agli antibiotici, stop all’autoprescrizione)

Nell’elenco dell’Oms non sono stati inseriti gli agenti responsabili della tubercolosi, nonostante il problema della resistenza ai tradizionali trattamenti la riguardi da vicino, dal momento che la malattia è oggetto di uno specifico programma di intervento, né altri batteri resistenti agli antibiotici, responsabili di infezioni come la clamidia, che non determinano però una rilevante minaccia alla salute pubblica.

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