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Meningite da Escherichia coli, il caso della maestra morta a Roma

29/12/2016

È stata una meningite da Escherichia coli, un batterio, a causare la morte della maestra poco più che 50enne a Roma. La conferma è arrivata dagli esami eseguiti all’ospedale Policlinico Gemelli della Capitale dove la donna era stata trasferita dopo il ricovero in un’altra struttura. Non si tratta pertanto di meningite da meningococco.

La meningite da Escherichia coli, a differenza della forma meningococcica, non è contagiosa ma nonostante ciò – fa sapere la Regione Lazio – sono state comunque eseguite le misure di profilassi antibiotica su circa 30 persone. La profilassi per la famiglia della paziente è scattata il giorno di Natale, nella stessa giornata in cui la maestra era stata ricoverata, mentre per gli alunni, le loro famiglie e per il personale della scuola in contatto con la donna è scattata due giorni dopo, il 27 dicembre.

Il caso della maestra di Roma è perciò diverso da quelli recenti di meningite da meningococco C di Milano – dove due studentesse della stessa facoltà dell’Università Statale hanno perso la vita a luglio e a novembre – e del focolaio in Toscana, dove la malattia batterica ha causato dall’inizio dell’epidemia 15 decessi.

(Per approfondire leggi qui: Meningite, dal 2015 in Toscana 74 contagi)

Virus o batteri la causa della meningite

Sono diversi gli agenti patogeni che possono dare origine alla meningite: virus o batteri. Nel primo caso la meningite è meno rara, nel secondo invece è più grave. Sono tre i batteri che possono causarla: il Neisseria meningitidis, ovvero il meningococco, di cui 6 causano meningite e altre malattie gravi. I sierogruppi B e C sono i più frequenti in Italia ed Europa, dice l’Istituto superiore di Sanità; lo pneumococco e l’Haemophilus influenzae b.

I casi di meningite da Escherichia coli sono “rarissimi”, ha detto al Corriere della Sera Giovanni Rezza dell’Istituto superiore di Sanità. L’E. coli è un batterio comunemente presente nell’intestino che causa in molti casi infezioni del tratto urinario. “Il caso della maestra è davvero isolato: ci sono infatti alcune persone particolarmente suscettibili al batterio (magari perché assumono farmaci immunodepressivi o per altre ragioni) in cui è possibile che si sviluppino infezioni gravi”, ha spiegato l’esperto.

(Per approfondire leggi qui: Infezione da Escherichia coli, la verdura va sempre lavata con cura)

In Italia sono disponibili i vaccini per la prevenzione delle infezioni da Haemophilus influenzae  b (Hib), meningococco di tipo A, B, C, Y, W135 e alcuni sierotipi di pneumococco.

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