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Perché le gengive sanguinano?

02/01/2017

Le gengive sanguinano perché una delle strutture che sostengono il dente, cioè le gengive, sono infiammate e la presenza di sangue soprattutto quando si spazzolano i denti, ne è uno dei sintomi. Guardare le proprie gengive quando si lavano i denti, guardare se sono arrossate, gonfie o se sanguinano, è importante per tutti – spiega il dottor Alfonso Pricolo, odontoiatra dell’ospedale Humanitas. – Quando le gengive sanguinano si può parlare di una semplice gengivite che si può risolvere sia con una semplice igiene orale dal dentista oppure seguendo i consigli del dentista per una buona igiene orale da fare anche a casa. Le gengive che sanguinano potrebbero essere anche il sintomo iniziale della parodontite, ovvero della malattia infiammatoria che coinvolge le strutture intorno al dente. Se nella fase iniziale il paziente può vedere “semplicemente” le gengive che sanguinano, nella fase più avanzata della parodontite tutte le strutture che sostengono il dente, chiamate parodonto, sono compromesse, il dente non ha più sostegno e si muove, fino a cadere. Per questo motivo, se le gengive sanguinano o si vede qualche stria di sangue sul lavandino quando si sciacquano i denti dopo averli spazzolati, è raccomandabile rivolgersi al proprio dentista per un esame approfondito della bocca chiamato sondaggio parodontale che permette al dentista di vedere se sono presenti tasche gengivali, cioè scollature tra dente e gengiva che aumentano di profondità in presenza di infezioni, compromettendo la solidità delle strutture intorno al dente. Dal momento che le tasche gengivali possono essere causate dai batteri presenti in tartaro e placca, una specifica e approfondita igiene dentale eseguita dal dentista con sondaggio delle tasche parodontali per valutarne la profondità, può aiutare a limitare i danni al dente e la progressione della malattia parodontale. Nei casi più gravi, invece, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per la bonifica delle tasche, cioè per effettuare una pulizia profonda anche eseguita con dispositivi laser per intervenire anche su eventuali piccoli ascessi che possono già essere presenti. Pertanto, sottovalutare le gengive che sanguinano, e attendere troppo a lungo prima di rivolgersi al dentista, può far arrivare il paziente a stati avanzati di parodontite tali da non poter più salvare il dente che dovrà essere estratto. Anche la presenza di dolore in bocca, dolore a un dente o a una porzione della bocca, pur non essendo un sintomo specifico di malattia del parodonto, è pur sempre un campanello d’allarme che deve indurre il paziente a rivolgersi al dentista per valutare e fermare la progressione di una carie, per esempio, o di una malattia più grave. Infine, evitare sempre il fai-da-te casalingo sia quando si tratta di gengive che sanguinano sia quando è presente dolore alla bocca.

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