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Meningite, dalle Marche alla Toscana alla Sicilia: nuovi casi in tutta Italia

19/12/2016

Tre casi di meningite, con caratteristiche diverse, sono stati segnalati in tre regioni nelle ultime ore. A Fermo, nelle Marche, un uomo di 35 anni è ricoverato in rianimazione dopo essere stato colpito dal meningite da pneumococco. In questo caso non sono scattate le misure di profilassi per chi era entrato in contatto con l’uomo.

Profilassi che è stata resa necessaria invece per 50 persone tra personale sanitario e familiari di un uomo ricoverato per meningite all’ospedale Chiello di Piazza Armerina, in provincia di Enna. Come riferisce Repubblica, sembra che il paziente abbia risposto positivamente al trattamento farmacologico, pertanto potrebbe non trattarsi di meningite meningococcica, la forma della patologia più seria e letale.

Più preoccupante il caso del bambino di 4 anni ricoverato all’ospedale Meyer di Firenze in rianimazione dopo essere stato colpito da meningite da meningococco C. Il piccolo sta rispondendo all’azione degli antibiotici ma è ancora in prognosi riservata.

(Per approfondire leggi qui: Meningite, dal 2015 in Toscana 74 contagi)

La Toscana è interessata dalla primavera del 2015 da un focolaio di meningite (prevalentemente di tipo C) che ha reso necessario definire un piano straordinario di vaccinazioni prolungato, poche settimane fa, fino al prossimo marzo. A novembre, invece, a Milano è stato registrato il secondo decesso per meningite.

A luglio un altro decesso per meningite a Milano

La malattia ha causato la morte di una studentessa della Facoltà di Chimica dell’Università Statale del capoluogo lombardo. Nella stessa facoltà, lo scorso luglio, un’altra ragazza aveva perso la vita dopo essere stata colpita da meningite. Gli esperti, però, hanno escluso per il momento un legame tra i due casi. Dopo quest’ultimo decesso, avvenuto ieri all’ospedale Niguarda di Milano, sono scattate le misure di profilassi precauzionale per 120 persone.

Per Giorgio Ciconali, responsabile dell’Igiene Pubblica dell’Ats, l’Agenzia di tutela della Salute della Città metropolitana di Milano, nella città lombarda non c’è “alcun allarme meningite”, come ha riferito all’Ansa. E della relazione tra i due decessi entrambi per meningite ha detto che si è trattato di “un fatto abbastanza eccezionale che ha stupito anche noi. Al momento – ha aggiunto – non ci sono elementi per legare i due casi”.

Profilassi non necessaria per 30 persone

Dopo il decesso della ragazza di 24 anni, gli esperti dell’Ats hanno raggiunto la Facoltà di Chimica per parlare agli studenti e attuare le misure precauzionali di profilassi. “Sono state raggiunte in tutto 150 persone: alcune erano già andate spontaneamente in farmacia per richiederla o al Pronto Soccorso del Niguarda; per 80 persone l’abbiamo somministrata direttamente noi”, ha detto Ciconali. Infine circa 30 persone non sono state sottoposte a tali misure dopo aver appurato che tra questi e la ragazza non c’erano stati contatti prolungati né una stretta frequentazione.

(Per approfondire leggi qui: Bebe Vio e il vaccino contro la meningite)

Il precedente decesso, lo scorso 26 luglio, era stato causato da meningite da meningococco C. Anche in quell’occasione erano scattate le procedure di profilassi con antibiotici per circa 60 individui, tutti contatti della studentessa originaria di Ferrara, compresa l’equipe dell’ambulanza che aveva trasportato la paziente in ospedale.

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