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Endoscopia, microbisturi contro i tumori

22/06/2010

Asportare i tumori dell’apparato digerente senza intervento chirurgico: oggi è possibile grazie ad un nuovo microbisturi controllato per via endoscopica.

Un nuovo microbisturi endoscopico per asportare i tumori dell’apparato digerente, protesi biodegradabili e sonde sofisticatissime per la diagnosi precoce delle malattie dell’esofago. Questi sono alcune delle novità presentate durante il Congresso “IMAGE – First International Live Endoscopy Course”, diretto dal dott. Alessandro Repici, responsabile dell’Endoscopia digestiva dell’ospedale.
“IMAGE” ha riunito alcuni tra i migliori ricercatori al mondo nel campo delle nuove tecnologie endoscopiche provenienti da Giappone, Stati Uniti, Canada, Germania, Olanda, Francia, Inghilterra e Italia, per interventi in diretta e un confronto sulle più recenti innovazioni cliniche e tecnologiche nel campo dell’endoscopia diagnostica ed operativa e della gastroenterologia, con particolare riferimento alle malattie acido-correlate come il reflusso gastro-esofageo. Fra i relatori di Humanitas all’evento scientifico il prof. Riccardo Rosati, responsabile di Chirurgia Generale e Mini-invasiva e il prof. Marco Montorsi, responsabile di Chirurgia Generale III.

“Nel corso di Image è stato eseguito il primo intervento in Italia con una nuova sonda in grado di identificare le cellule maligne sull’esofago di Barrett, in fase ancora molto precoce e non visibili a occhio nudo – spiega il dott. Alessandro Repici -. E sono stati illustrati gli interventi realizzabili con una nuova tecnica giapponese contro i tumori superficiali dell’apparato digerente, che sostituisce il bisturi del chirurgo con un bisturi microscopico controllato per via endoscopica. Si tratta di bisturi di dimensioni così ridotte (pochi millimetri) da poter essere inseriti negli endoscopi, attraverso i quali possono raggiungere stomaco e intestino ed asportare, in maniera del tutto non invasiva, malattie tumorali ancora allo stadio iniziale.

Attraverso le dirette live sono stati mostrati inoltre interventi di posizionamento di nuove protesi biodegradabili in fase di sperimentazione per il trattamento delle malattie esofagee, e l’esecuzione di una biopsia di linfonodi per la stadiazione del cancro al polmone (ovvero l’insieme degli esami effettuati per determinare l’estensione di un tumore e delle sue metastasi) completamente per via endoscopica, attraverso i bronchi (ecoendoscopia bronchiale). Grazie a questa nuova tecnologia, la stadiazione del tumore del polmone sarà rivoluzionata. Non sarà infatti più necessario intervenire chirurgicamente (mediastinoscopia) incidendo il torace a scopo esclusivamente diagnostico, per verificare se i linfonodi sono interessati dal carcinoma polmonare. L’ecoendoscopia brochiale consentirà di distinguere in modo estremamente preciso i casi che possono beneficiare subito dell’intervento chirurgico da quelli che invece necessitano di cicli preparatori di chemioterapia”.

A cura della Redazione

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