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Pelle, quali rischi dai batteri su smartphone e asciugamani?

01/12/2016

Il consiglio che non si smette mai di ripetere è di lavarsi spesso e bene le mani: almeno 30 secondi non trascurando il dorso e gli spazi tra le dita. Lo sentiremo echeggiare in questi mesi di stagione influenzale, ad esempio. Questo perché le mani sono un veicolo di contatto tra l’organismo e i virus di influenza e raffreddore. La nostra pelle è essa stessa dimora di milioni di microrganismi, la flora batterica cutanea, batteri innocui ai quali però si possono aggiungere specie patogene causa di fastidiose infezioni.

Ma da dove arrivano questi batteri potenzialmente nocivi? Dalle superfici su cui passano diverse mani, come maniglie e corrimano, sui mezzi di trasporto per esempio, o dagli oggetti che tocchiamo di frequente, anche con le mani sporche, come telefoni cellulari, tastiere e mouse dei computer, asciugamani ma anche dai vestiti che entrano in contatto a loro volta con superfici contaminate. Qui possono sopravvivere per diverse ore e dunque aumentare il rischio di infezioni.

(Per approfondire leggi qui: Come difendersi dalle infezioni sui mezzi pubblici)

Tra le specie di batteri non pervenute nella cosiddetta flora batterica residente ci sono lo Staphylococcus aureus e lo Streptococcus pyogenes. La presenza di staffilococco aureo è stata riscontrata ad esempio sulle tastiere di Pc e laptop, in particolare di quelli condivisi o comunque usati da più persone. Per abbassare la “carica” batterica è utile igienizzarle ogni settimana con panni pulenti antibatterici e con bombolette ad aria compressa. Lo stesso consiglio vale per smartphone e tablet, utilizzando un panno in microfibra asciutto o leggermente intinto nell’acqua distillata.

Con la condivisione può aumentare il rischio di infezione cutanea

La condivisione o la carenza di pulizia di vestiti, asciugamani e biancheria da letto aumentano la possibilità che i germi “aggrediscano” la pelle. Molti microrganismi provengono direttamente dal nostro corpo altri dall’esterno. Il cambio e il lavaggio abituale e corretto di indumenti e biancheria è una misura necessaria per evitare che i germi si diffondano. E quindi lenzuola, federe e asciugamani dovrebbero essere cambiati e lavati ogni settimana a temperature pari ad almeno 60° con un normale detersivo.

L’indicazione, dice il National Health System inglese, vale soprattutto se si vive con persone affette da malattie infettive ma anche per gli indumenti usati per fare sport da contatto come il judo o indossati sulla pelle ferita o infetta. In questo caso si potrebbero usare prodotti contenenti candeggina. Un altro consiglio utile è quello di lavarsi le mani dopo aver maneggiato la biancheria sporca, di lavare separatamente gli indumenti molto sporchi e di non lasciare la biancheria e gli indumenti sporchi nel cestello della lavatrice.

(Per approfondire leggi qui: Pelle, ognuno ha i suoi batteri che non cambiano nel tempo)

Come accennato i batteri patogeni della cosiddetta flora batterica transitoria sono generalmente di tre tipi: stafilococchi, streptococchi e micobatteri. Che tipo di infezioni possono provocare alla pelle questi tipi di batteri e da quali superfici possono arrivare? «L’infezione cutanea più comunemente causata da questi germi è la cosiddetta impetigine che spesso colpisce la pelle dei bambini e che in alcuni casi può estendersi ad ampie regioni cutanee», risponde il professor Antonio Costanzo, responsabile dell’Unità Operativa di Dermatologia di Humanitas e docente di Humanitas University. «In questi casi – continua – quando la terapia con antibiotici topici non funziona rapidamente, può essere opportuno utilizzare antibiotici sistemici».

Qualche soggetto è a maggior rischio di infezione?

«Naturalmente i bambini e i soggetti immunodepressi, gli anziani e i diabetici. In questi ultimi, se l’infezione penetra nei tessuti più profondi, può causare infezione del tessuto sottocutaneo (la cosiddetta eresipela) che può raggiungere quadri severi e che deve essere trattata in maniera aggressiva per evitare complicazioni».

Come prevenire queste infezioni cutanee?

«L’igiene personale è la prima cosa. Non bisogna tuttavia esagerare con lavaggi perché la nostra pelle è un produttore di potentissimi antibiotici (i peptidi antimicrobici) che modulano la flora microbica cutanea impedendo ai batteri patogeni di “attecchire” e indurre l’infezione».

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