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Giornata mondiale dei bimbi prematuri, l’importanza del contatto con la mamma

17/11/2016

Il tema delle nascite pretermine è un aspetto sempre più rilevante: il numero dei bambini nati prematuri nel mondo è aumentato negli ultimi 20 anni, si legge in un rapporto del 2012 dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità. Per loro è stata istituita nel 2008 la Giornata mondiale della prematurità, il World Prematurity Day, in calendario il 17 novembre di ogni anno. L’obiettivo della giornata è incrementare la conoscenza dell’opinione pubblica su questo tema.

Quali sono le caratteristiche di un bambino prematuro?

«Una nascita è prematura se avviene prima della 37ma settimana di età gestazionale per diversi motivi spesso di natura materna», spiega la dottoressa Paola Marangione, primario di Neonatologia e Patologia Neonatale dell’ospedale Humanitas San Pio X. «Più la nascita è prematura più le funzioni legate allo sviluppo degli organi del neonato possono essere insufficienti. L’aspetto più critico – spiega la specialista – è la funzione respiratoria: la maturazione polmonare, che avviene progressivamente settimana dopo settimana, non è piena a causa dell’incompleta presenza e attivazione di alcuni pneumociti, cellule polmonari, deputati alla produzione di surfattante polmonare, una sostanza necessaria alla corretta esecuzione degli scambi gassosi».

(Per approfondire leggi qui: Gravidanza, con troppo acido folico neonato a rischio autismo?)

«Per via di questa immaturità funzionale polmonare i neonati prematuri corrono il rischio di soffrire di sindrome da distress respiratorio neonatale e pertanto si rende necessario il sostegno della ventilazione meccanica dall’esterno o della somministrazione attraverso la trachea di questa sostanza necessaria per gli scambi gassosi. È indispensabile anche scongiurare il rischio di acidosi respiratoria dovuta all’accumulo di anidride carbonica e alla scarsa ossigenazione che coinvolge tutti gli organi e tessuti con rischi sul versante coagulatorio».

Ogni anno 15 milioni di nati prematuri

I bimbi prematuri vengono posizionati in culle termiche speciali che però non devono diventare una barriera: per i bambini nati prematuri, infatti, il contatto con la mamma diventa ancora più importante. «Questa barriera dev’essere superata il prima possibile per non ridurre la relazione mamma/neonato, sempre, naturalmente, nel rispetto della sicurezza di quest’ultimo e per il suo benessere», ricorda la dottoressa Marangione. «Se il neonato non ha gravi difficoltà respiratorie e il suo peso è adeguato, si cerca di introdurre quanto prima il contatto pelle-pelle con la madre, attraverso la cosiddetta “marsupio terapia”. In altre parole si posiziona il neonato nudo sulla pelle della mamma, in prossimità del seno. Si cerca inoltre di favorire l’attaccamento al seno e l’allattamento materno».

(Per approfondire leggi qui: Unicef, il latte materno è il primo vaccino per i bambini)

Ogni anno, dice l’Oms, sono 15 milioni i bambini nati prematuri. In Italia la percentuale è del 7% (anno di riferimento 2012). Nel mondo la nascita prima della 37ma settimana di gestazione resta la causa principale di decessi sotto i 5 anni di età.

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