Stai leggendo Università, a Milano la schiscetta batte il pranzo in mensa

Magazine

Università, a Milano la schiscetta batte il pranzo in mensa

26/10/2016

Più schiscette che vassoi. A Milano gli universitari preferiscono il pranzo preparato a casa ai pasti in mensa. Sono più di 6 studenti su 10 a mangiare “fai da te”, più ragazze che ragazzi. A certificarlo è un sondaggio promosso dal Comitato Scientifico Le Università per Expo 2015 del Comune di Milano.

Alla rilevazione – “Le abitudini alimentari degli studenti delle università di Milano” – hanno partecipato 7mila 607 studenti universitari delle università Milano-Bicocca, Statale, Bocconi, San Raffaele e Scuole Civiche Fondazione Milano. Il campione è pari al 7% del totale della popolazione universitaria della città meneghina. L’indagine, realizzata dall’Università di Milano-Bicocca tra dicembre 2015 e giugno 2016, ha fotografato le abitudini degli studenti nelle pause pranzo e in altri momenti della giornata all’università. I partecipanti hanno compilato un questionario online.

Uno studente su 2 mangia anche tre volte in università

Il 71% delle ragazze iscritte agli atenei milanesi contro il 48% dei ragazzi ha dichiarato di portare con sé sempre o spesso una schiscetta. Tra i due sessi il risultato è pari al 64% del campione. Solo il 10% dei partecipanti ha rivelato di non farlo mai. Il 27%, invece, ha dichiarato di servirsi sempre o spesso della mensa universitaria. In ogni caso, durante la giornata, i pasti vengono consumati nelle strutture universitarie: più della metà ne fa anche 3 e quasi tutti pranzano in sede. Il pasto, principalmente il pranzo, è un momento per vivere la convivialità anche in ambito accademico: l’83% ne approfitta per stare con gli amici.

Dal sondaggio emerge sicuramente una maggiore attenzione alla propria dieta con un pensiero al risparmio. Andando in mensa è più facile seguire un regime alimentare equilibrato ma anche con le schiscette è possibile mangiare sano, basta evitare snack dolci e salati alle macchinette automatiche o panini e tramezzini ai bar e scegliere invece un’insalata o un piatto di carne magra con contorno di verdure, ad esempio.

(Per approfondire leggi qui: “I ragazzi universitari seguono le buone abitudini, vero o falso?)

Ma cosa contengono le schiscette o i vassoi dei ragazzi? Vince il primo piatto tanto per gli studenti che per le studentesse. Queste ultime scelgono spesso anche l’insalata mentre pizza e panini spesso finiscono sotto i denti dei ragazzi (40% e 44%). Anche frutta e verdura fanno segnare un buon risultato, rispettivamente 51% e 40%.

Per chi vuole unire praticità, risparmio e benessere con cosa riempire il “lunch-box”?

«I piatti unici sono sicuramente vincenti, una base di cereali – pasta o riso ma anche orzo, farro e altri cereali minori – con sughetti a base di verdure, ragù di carne, legumi», risponde la dottoressa Manuela Pastore, dietista dell’ospedale Humanitas. E per i secondi? «Ad esempio una frittata preparata con le verdure o delle polpette di carne con verdure e pane o cracker. Anche un panino o tramezzino con prosciutto crudo o cotto senza conservanti e verdure di contorno può essere una valida alternativa a volte».

Il problema maggiore riscontrato dai ragazzi è però l’assenza di microonde con cui poter scaldare quanto portato da casa. Come poter ovviare a questo inconveniente? «Se non c’è la possibilità di scaldare le pietanze bisogna pensare a pasti gradevoli anche se consumati freddi: insalate di pasta o riso, frittate, polpette, verdure, ad esempio», suggerisce la dottoressa Pastore.

(Per approfondire leggi qui: Pausa pranzo: cosa mangiare e come sfruttare il tempo a disposizione)

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita