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Oms, le due Americhe sono libere dal morbillo

04/10/2016

“Morbillo-free”. L’America del Nord e l’America del Sud, prime al mondo, sono libere da questa malattia virale. A certificarlo è la Paho, la “costola” panamericana dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità. Merito dell’impegno di tutti gli Stati di questa macro-regione, dagli Usa all’Argentina, dal Canada al Messico a Cuba, e delle politiche di vaccinazione di massa avviate più di vent’anni fa.

Naturalmente queste regioni sono libere da un tipo di trasmissione endemica del virus responsabile del morbillo. L’ultimo focolaio endemico è scoppiato nel 2002 in Venezuela. La patologia continua a esser presente in altre parti del mondo: solo nel 2015 sono stati registrati 244mila e 704 contagi, sebbene in netto declino rispetto agli anni scorsi. Le stesse Americhe hanno dovuto fare i conti negli anni passati con circa 5mila casi importati di morbillo, una malattia infettiva che colpisce prevalentemente i bambini, potenzialmente mortale e che può causare gravi problemi di salute, dalla cecità alla polmonite.

Prima del morbillo eradicata la rosolia

«Nel 2015 gli Stati Uniti sono stati interessati da un focolaio di morbillo originatosi nel parco divertimenti Disneyland di Anaheim, in California», ricorda il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University. «In quell’occasione il virus era stato importato molto probabilmente da una turista infettatasi oltre oceano. Secondo un’analisi del Centers for Disease Control il ceppo responsabile di quella epidemia era identico a un tipo di virus che aveva causato l’anno prima un’epidemia di morbillo nelle Filippine».

(Per approfondire leggi qui: Vaccini: più sforzi per eliminare polio, rosolia e morbillo)

“Si tratta di un giorno storico non solo per questa regione ma per tutto il mondo”, fa sapere la Paho. Il morbillo è la quinta patologia prevenibile con un vaccino a essere eliminata nelle Americhe dopo l’eradicazione del vaiolo nel 1971, della poliomielite nel 1994 e della rosolia (e della sindrome da rosolia congenita) lo scorso anno.

La strategia preventiva è stata messa in atto a partire dal 1994 quando gli Stati si impegnarono di eliminare la malattia entro il 2000. Solo negli anni ’70 il morbillo aveva causato oltre 101mila decessi nei due continenti. Il piano per la prevenzione aveva come obiettivo la vaccinazione di almeno il 95% dei bambini ogni anno, anche per la seconda dose.

Mantenere la soglia di vaccinazione per evitare il ritorno del morbillo

«Questa è la soglia che garantisce la cosiddetta immunità di gregge: chi vaccina se stesso protegge anche gli altri perché evita la circolazione dei virus. In particolare protegge chi non può vaccinarsi, ad esempio perché immunocompromesso. L’immunità di gregge avrebbe probabilmente potuto salvare la vita a un bambino affetto da leucemia e morto invece per morbillo pochi mesi fa a Monza. Il virus non avrebbe circolato se tutti fossero stati vaccinati», conclude il professore.

(Per approfondire leggi qui: Vaccino morbillo, parotite e rosolia: copertura ancora in calo)

Per mantenere questo risultato – conclude la Paho – è necessario procedere con la sorveglianza attiva e il consolidamento dei livelli di immunizzazione della popolazione grazie ai vaccini.

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