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Benessere

Yoga, un aiuto per il benessere delle persone colpite da tumore?

20/10/2016

Lo yoga è una pratica di origine indiana, che era inizialmente inteso come mezzo di realizzazione spirituale e di miglioramento, attraverso il raggiungimento dell’armonia di corpo e mente. Negli ultimi trent’anni, ha avuto larga diffusione anche in occidente, per i suoi effetti benefici e rilassanti. Alcuni studi scientifici internazionali hanno recentemente postulato l’utilità dello yoga come complemento ad alcuni tipi di trattamenti per la cura dei tumori. Anche se è certamente molto presto per trarre delle solide conclusioni, abbiamo chiesto un parere alla dottoressa Stefania Spina, psicologa di Humanitas Cancer Center ed appassionata praticante della disciplina.

(Per approfondire leggi qui: Mal di schiena, una mano da yoga e agopuntura?)

«È sicuramente una pratica che, quando è trasmessa da un insegnante esperto e preparato, influisce positivamente sul benessere generale di chi la applica, ed è adatta, con i dovuti accorgimenti, alle persone di qualunque età. Ovviamente, è necessaria una certa costanza per ottenere risultati evidenti e duraturi», spiega la dottoressa Spina.

Yoga: esercizio fisico, relax mentale e respirazione

«Le persone che affrontano una malattia importante spesso si trovano a fare i conti con i limiti che questa impone al loro organismo, sia in termini fisici (per esempio nel caso di una operazione chirurgica) e di possibilità oggettive , che in termini psicologici. Lo yoga, se ci si avvicina sotto la guida di una persona competente, aiuta molto nel conoscere o nel ritrovare i “limiti” del proprio corpo e ritornare in armonia con se stessi».

(Per approfondire leggi qui: Lo yoga, per dire addio all’incontinenza)

«Inoltre, poiché lo yoga combina aspetti fisici, mentali e di respirazione, ha certamente un influsso positivo anche sulle componenti psicologiche della malattia e può davvero aiutare il paziente a ritrovare un nuovo equilibrio psicofisico che tenga conto delle conseguenze della malattia e dei trattamenti», continua la dottoressa Spina, che conclude: «Già dopo una decina di incontri è possibile apprezzare i primi risultati e non ci sono specifiche controindicazioni nemmeno per chi (ovviamente, dopo essere stato autorizzato dai medici!) volesse iniziare questo percorso nelle fasi finali dei trattamenti».

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